Ergastolo più isolamento diurno per un anno: è la pena chiesta al termine di una lunga requisitoria dal pm Marco Cocco contro Igor Sollai, accusato di aver ucciso la moglie Francesca Deidda. «Ha mentito anche nella confessione: cosa poteva fare di peggio Sollai? Nessuno sconto», ha sottolineato il magistrato. «Non una confessione vera e propria ma dichiarazioni solo utili a ottenere una condanna minore»,  ha chiarito il magistrato della procura, «un comportamento che denota nessun senso di colpa». E ancora: «Ho contato diciassette temi su cui Sollai ha mentito», ha aggiunto Cocco, secondo il quale l'imputato «ha ideato un piano criminale preciso: la preparazione, la commissione, la messa in scena e l'inquinamento delle prove«.

Lo svolgimento dell’udienza

Si è aperta questa mattina la lunga requisitoria davanti alla Corte d’assise di Cagliari, del processo a Igor Sollai, 43 anni, accusato del femminicidio pluriaggravato della moglie Francesca Deidda, la quarantaduenne uccisa nella sua casa di San Sperate nel maggio scorso.

Il pubblico ministero Marco Cocco aveva iniziato con il ricostruire con una meticolosa dovizia di particolari, la vita della donna uccisa dal marito e le indagini che hanno portato al suo arresto. «Gli atti del procedimento contano 5000 pagine» ha esordito il pm, «ma la storia che questo processo racconta è una storia semplice. La storia della vita semplice e e della morte di Francesca, ed è stata ricostruita nonostante i depistaggi di Igor Sollai».

Il pubblico ministero ha parlato per diverse ore, poi la parola – il 28 maggio –  passerà alle parti civili e ai difensori Carlo Demurtas e Laura Pirarba. Per quella data è attesa anche la sentenza. 

L’accusa contesta un gran numero di aggravanti: morte del coniuge, motivi futili e abietti, premeditazione, crudeltà. 

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