Rendere Cagliari più bella, ma anche restituire dignità a chi si trova in difficoltà. È questa la missione del progetto “Custodi del Bello Cagliari”, presentato oggi nella Curia arcivescovile. Un’iniziativa che coniuga rigenerazione urbana e inclusione sociale, coinvolgendo l’intera comunità cittadina.

Nato sulla scia del programma nazionale promosso dalla Conferenza Episcopale Italiana e Caritas Italiana, “Custodi del Bello” è attivo in 12 città italiane e punta a un cambiamento concreto: migliorare i quartieri e, allo stesso tempo, creare opportunità lavorative per cittadini in difficoltà. A Cagliari, grazie al sostegno di Caritas San Saturnino, il progetto ha già visto la luce con una prima squadra di quattro persone impegnate nella riqualificazione del quartiere Marina.

A novembre entrerà in azione una seconda squadra nel quartiere di Sant’Elia e, entro il 2026, si prevede l’attivazione di circa 50 tirocini. Non si tratta solo di rendere gli spazi urbani più vivibili, ma di offrire a chi vive situazioni di fragilità una possibilità concreta di riscatto, attraverso il lavoro e la formazione.

Il progetto si distingue per la sua forte dimensione comunitaria: coinvolge Chiesa, Comune, imprese cittadine e cittadini, tutte e tutti uniti in un’unica missione. Custodire la bellezza, infatti, non significa solo prendersi cura dei luoghi, ma anche delle persone che li vivono, restituendo valore e speranza a chi, in fondo, ha sempre avuto diritto di sentirsi parte di qualcosa di più grande.

Nel video l'intervista all'arcivescovo di Cagliari e segretario generale della Cei, monsignor Giuseppe Baturi.

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