Cagliari, quando i muri parlano: l’amore, i ricordi, la politica
Dal centro alla periferia, decine di opere che affidano messaggi alla comunità e abbelliscono angoli degradatiPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Questione decoro a parte, qualcosa di romantico c’è per forza nella dedica di via Argonne: “L’anno + bello della my vita. Momenti troppo belli per dimenticarti”, scrive l’innamorato anonimo che ne approfitta anche per scusarsi dei troppi errori commessi. Avessero voce, i muri della città, magari racconterebbero com’è finita quella relazione in bilico sedici anni fa. Ma direbbero sicuramente anche tante altre cose, tipo chi era “Franco - che - vive” in via Corte D’Appello; parlerebbero di politica, di calcio e della lotta di una donna contro i disturbi alimentari. È questa la Cagliari che si legge su facciate e monumenti, dove il confine tra arte e vandalismo è sottile, ma la voglia di comunicare evidentemente irrefrenabile.
L’arte - Parlano, anzi, urlano, le pareti di via San Saturnino. Talmente piene di talento e colori che anche i non amanti del genere sicuramente una ventata di vitalità la respirano percorrendo la strada preclusa alle auto ma non ai graffitari. Indubbiamente di buon gusto anche le opere realizzate nel cavalcavia davanti al vecchio stadio, dove oltre alle tante scritte dedicate a Gigi Riva c'è chi confida a un grosso pilastro una guerra personale: "Ti sconfiggerò anoressia". Una battaglia di M.S, messa nero su cemento nel 2023, che speriamo possa essersi conclusa al meglio.
Amore e citazioni - “Ti amo principessa”, sono inflazionati in ogni quartiere; meno le citazioni colte, che nel caso di Castello riportano ad Anton Cechov: “Qualsiasi idiota può superare la crisi, è la quotidianità che è infernale”, è l’avvertimento visibile all’inizio di via La Marmora. In via Mazzini c’è chi ha ben pensato di affidare a una grande roccia un consiglio che - al di là della collocazione - non è certo contestabile: “Fai un favore, leggi poesia”. E poi è un tripudio di cuori e di “6 la mia vita", sparsi ovunque da evidenti writers sentimentali e dalla bomboletta pronta all'uso.
Malumore e politica – Tutt'altro tenore le dediche rivolte alle forze dell'ordine nei rioni di San Michele e Sant'Elia. Dove Digos e secondini - stando alle scritte - è palese non siano esattamente popolari. Spazio anche alle rivendicazioni politiche e all'indipendentismo, con lo slogan "Sardinia is not Italy" che si ripete più volte tra le stradine di Villanova, insieme a un chiaro dissenso per le basi militari in Sardegna. E poi ci sono quelli che combattono il lusso, perché - scrivono - sia una provocazione. Lo sarebbe anche imbrattare edifici pubblici e non, ma evidentemente questo non è al centro dei pensieri di chi ha deciso di rendere di dominio pubblico il proprio pensiero.
Necrologi e lotte – Si vedono anche le immagini dei morti, nei muri di Cagliari. Rappresentazioni più o meno fedeli di chi non c'è più ma continua a vivere nei ricordi. Come quelli di chi ancora fa il segno della croce davanti al murale gigante che ritrae William Corona tra i palazzi di piazza Medaglia Miracolosa. Un'iniziativa degli amici del sedicenne scomparso nel luglio del 2018 con la firma di Manu Invisible. Altrove rimpiangono Nando: "Ci mancherai e correrai per sempre nei nostri cuori", assicura il necrologio impresso su una recinzione alla fine del vecchio borgo Sant'Elia.