Trasformare piazza dei Centomila da grande spiazzo asfaltato a rifugio climatico capace di mitigare caldo, piogge e fenomeni estremi.

È l’obiettivo di “Rise Up”, il progetto ideato dagli studenti della 4ª C del Liceo Scientifico Alberti, risultato vincitore del bando nazionale WWF Urban Nature 2025 e presentato ieri agli assessori comunali Matteo Lecis Cocco Ortu e Luisa Giua Marassi durante un incontro alla Mediateca del Mediterraneo.

L’iniziativa rientra nelle attività del Laboratorio di Ecologia Urbana “Enrico Corti” e rappresenta il culmine di un percorso di formazione sull’ecologia urbana curato dall’associazione Mesu attraverso il corso “Fitopolis – Ecologia urbana e rifugi climatici”.

Gli studenti, dopo lezioni, sopralluoghi e analisi degli spazi pubblici, hanno immaginato una piazza più verde, ombreggiata e permeabile, pensata per offrire riparo e benessere alla cittadinanza.

Il progetto propone un nuovo modo di concepire il verde urbano come infrastruttura viva: un elemento in grado di migliorare la qualità dell’aria, mitigare il calore e favorire la socialità. I ragazzi hanno lavorato in gruppi alla progettazione di veri e propri “rifugi climatici”, spazi ricchi di biodiversità e pensati per rendere la città più resiliente agli effetti del cambiamento climatico.

«Sono lavori come questo a dimostrare come la scuola possa diventare un motore di innovazione urbana”, ha commentato l’assessore alla Pianificazione strategica, urbanistica e ambientale, Matteo Lecis Cocco Ortu. “Gli studenti hanno colto con grande maturità le sfide poste dal clima e ci hanno consegnato una visione concreta di come ripensare piazza dei Centomila in chiave più vivibile, verde e democratica».

Sulla stessa linea l’assessora all’Ecologia urbana, ambiente e verde pubblico, Luisa Giua Marassi, che ha evidenziato il valore della collaborazione tra scuole, amministrazione, associazioni e rete WWF.

«I rifugi climatici non sono un’utopia ma una necessità per le nostre città, e i ragazzi lo hanno capito con una sensibilità sorprendente».

(Unioneonline/Fr.Me.)

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