Verso un futuro possibile, a Cagliari i laboratori democratici del Pd
Due giorni di discussioni su vari temi alla ricerca di proposte utili per quest’IsolaNel titolo si parla di Sardegna e di futuro, e l’intenzione è spazzare via il timore che un futuro, per la Sardegna, non possa esserci. Il Pd convoca per il 21 e 22 novembre a Cagliari i suoi “Laboratori democratici”, due giorni di discussioni su vari temi alla ricerca di proposte utili per questa terra.
Un format che, annuncia il segretario regionale democratico Silvio Lai, verrà riproposto a febbraio e ad aprile, per completare un lungo confronto con la società civile alla ricerca di “Idee per restare” (sempre dal titolo dell’iniziativa). In tutto, otto dibattiti (“quasi cento relatori, la metà under 40”) in cui gli esponenti del Pd resteranno ad ascoltare più che parlare, per dare voce invece ai suggerimenti e alle richieste di docenti, imprenditori, studenti, professionisti, lavoratori e altri ancora.
Si parte venerdì 21 alle 10, nell’Open Campus di Sa Illetta, con l’introduzione del presidente del Consiglio regionale Piero Comandini. La prima giornata sarà dedicata alle tematiche della salute, dell’invecchiamento attivo, della partecipazione politica. I quattro incontri inizieranno alle 10, alle 12, alle 15 e alle 17. Stessi orari, il giorno dopo, per i dibattiti su istruzione, ricerca, lavoro, nuove professioni, più calibrati sulle nuove generazioni rispetto a quelli del giorno prima, dedicati invece soprattutto alle persone in età matura. A conclusione della prima giornata interverrà Paolo Romano, consigliere regionale lombardo che parlerà della sua esperienza a bordo della Sumud Flotilla, mentre sabato l’ultima personalità sul palco sarà il cantautore Piero Marras, per una “conversazione pianofonica sul futuro della Sardegna”.
«Stiamo aprendo un cantiere che durerà per sei mesi», sintetizza Silvio Lai nella conferenza stampa col capogruppo in Consiglio regionale Roberto Deriu e le consigliere Camilla Soru e Carla Fundoni: “Siamo convinti che sia possibile contrastare il declino della Sardegna, se si mettono in rete le nostre eccellenze. Noi vogliamo provare a farlo».