Quattordici anni di reclusione più tre di libertà vigilata: è questa la pena inflitta stamane dal gup del Tribunale di Cagliari a Diego Masala, 44enne cagliaritano sotto accusa per l'omicidio di Carmine Miele, 48enne di origini campane e cagliaritano d'adozione.

Il delitto risale al 4 settembre 2015: vittima e accoltellatore, entrambi senza fissa dimora, avevano avuto una discussione in piazza del Carmine poi finita nel sangue. Il figlio di Miele si è costituito parte civile con l'avvocato Christian Rabissoni e nei suoi confronti il gup ha disposto una provvisionale di 20 mila euro.

Una consulenza tecnica disposta dal pm titolare dell'inchiesta, Liliana Ledda, ha accertato la capacità di intendere e di volere dell'imputato (difeso dall'avvocata Anna Maria Busia) al momento dell'aggressione.

Cinque ore dopo l'accoltellamento gli agenti della Squadra mobile avevano arrestato il presunto assassino: Masala si era già allontanato dalla piazza (lasciando Miele in una pozza di sangue) e stava dormendo sotto i portici di via Sonnino, vicino agli uffici comunali. Addosso aveva ancora il coltello con il quale aveva colpito il rivale.
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