Le nuove frontiere della chirurgia bariatrica saranno lunedì al centro del congresso della Sicob, Società italiana di Chirurgia dell’obesità e malattie metaboliche.

L’appuntamento è per le 8.30 nell’aula “Atza” dell’ospedale Brotzu di Cagliari. «Un importante momento di confronto sugli aspetti più innovativi del tema obesità, una malattia cronica e complessa che colpisce milioni di persone in Europa e nel mondo», si legge in un comunicato stampa. «Guidata da fattori genetici, ambientali, comportamentali e sociali, può causare problemi di salute importanti e aumenta il rischio di sviluppare altre malattie croniche, tra cui malattie cardiovascolari, diabete e tumori».

In Italia, secondo i dati Istat più recenti, il 34,2% dei cittadini è in sovrappeso ed il 12,0% obeso: in tutto sarebbero oltre 25 milioni le persone in eccesso di peso nel nostro Paese, ovvero più del 46 per cento degli adulti (oltre 23 milioni di persone), e il 26,3 per cento tra bambini e adolescenti di 3-17 anni (2 milioni e 200mila persone). La lettura dei dati segna un allarmante incremento della sua incidenza e una netta riduzione dell’età di insorgenza, inoltre si stima che sia responsabile di oltre 64.000 decessi ovvero del 10% di tutti i decessi. Eppure, nonostante i dati allarmanti, sono pochi i centri che si occupano in modo integrato della patologia. Uno di questi si trova in Sardegna: il centro di Chirurgia dell’obesità dell’Arnas Brotzu di Cagliari, diretto da Giovanni Fantola, è infatti riconosciuto come centro d’eccellenza Sicob (Società italiana di Chirurgia dell’obesità e malattie metaboliche).

«Il congresso», si legge ancora nella nota, «sarà l’occasione per raccontare le nuove frontiere della chirurgia bariatrica, in particolare gli interventi si concentreranno sulla robotica che, negli ultimi anni, ha segnato progressi significativi consentendo ai chirurghi di operare in modo più preciso e più calibrato sul singolo paziente».

Il paziente bariatrico è un paziente complesso: una volta preso in carico viene valutato accuratamente da un team interdisciplinare composto da internisti, nutrizionisti, endocrinologi e psicologi. Attualmente sono diversi gli elementi che concorrono a tutelare il paziente bariatrico garantendo sicurezza e qualità delle cure, uno degli strumenti più importanti è il Percorso diagnostico terapeutico assistenziale (Pdta), tema che sarà affrontato nel convegno in un’ottica di ottimizzazione, secondo la filosofia del lean management.

Si tratta di un diagramma di flusso che disegna il percorso che le aziende sanitarie devono garantire al paziente nel trattamento dell’obesità nel momento in cui questo entra in contatto con il Sistema Sanitario o attraverso il medico di base, o attraverso lo specialista o mediante una struttura sanitaria.

«È importante diffondere il concetto che l’obesità non è una colpa ma una patologia cronica e che fortunatamente esistono più approcci terapeutici», sottolinea il direttore generale del Brotzu Agnese Foddis. «L’obesità è una malattia complessa e multifattoriale che deve essere pertanto affrontata in maniera interdisciplinare. Il trattamento, che ha certamente nell'atto chirurgico un passaggio essenziale, per raggiungere livelli ottimali e stabili di efficacia, necessita dell’integrazione di conoscenze e di prassi differenti. Questo consente di aumentare il numero di pazienti trattati e di garantire un’elevata qualità e sicurezza delle cure».

Anche nell’Isola la domanda da parte dei pazienti affetti da obesità è più alta rispetto all’offerta sanitaria, ecco perché l’impiego del Pdta per il trattamento del paziente obeso è uno strumento fondamentale per razionalizzare il percorso che i degenti devono seguire per essere sottoposti all’intervento di chirurgia bariatrica.

«L’avanzamento tecnologico come quello robotico è entusiasmante per il trattamento chirurgico», sottolinea Giovanni Fantola. «Il nostro approccio innovativo non riguarda solo chirurgia ma anche la patologia di base come la genetica che studia l’associazione dei tumori con l’obesità. La chirurgia dell’obesità è ormai da considerarsi fondamentale nella prevenzione e cura del diabete, delle malattie cardiovascolari e dei tumori».

(Unioneline)

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