"La calma è la virtù dei Fonzie", sostiene il writer che ha imbrattato le mura del Riva.

Ma dopo quasi due anni di attesa, la citazione cade nel vuoto.

"Non se ne può più. Il cantiere sarebbe dovuto durare sei mesi ma siamo ancora in alto mare", protestano commercianti e cittadini.

I centottanta giorni fissati per l'ultimazione dei lavori sono già diventati seicento, intanto piazza Garibaldi - aperta a metà - continua a far discutere.

Dopo gli anni di abbandono è entrata nella nuova fase: quella dei lavori infiniti.

I COMMERCIANTI - "In Cina in due giorni hanno rifatto un ponte, qui ormai si avvicinano i due anni e ancora la piazza non è pronta», polemizza Anna Pucci, titolare di un negozio di alimentari.

"Siamo quasi rassegnati, dopo tutti gli annunci di imminente apertura non rispettati alle parole non crediamo più. Certo, questa parte ultimata è innegabilmente più bella, adesso aspettiamo che spariscano gli altri due cantieri e che vengano messi panchine e cestini".

Massimo Molinari, proprietario del Nuovo café Garibaldi, si accoda: "Dopo un anno col cantiere davanti all'ingresso sicuramente la situazione è migliorata, soprattutto ora che ci hanno concesso lo spazio per i tavolini all'esterno", osserva.

"Ma comunque la piazza non è ultimata, la metà è ancora recintata, per non parlare del nuovo cantiere davanti alla scuola, dubito che per l'inizio dell'anno gli operai abbiamo concluso".

Interviene anche Edoardo Orofino, dalla sua edicola rientrata alla base: "Il ritardo è innegabile ma il peggio è passato. Spero che a fine ottobre sia tutto finito, dobbiamo avere ancora un po' di pazienza, magari ripensando a com'era prima la piazza: inguardabile e invivibile. L'intervento era indispensabile, ciò che contestiamo sono i tempi".

LA STORIA INFINITA - Tutto parte da dicembre 2015.

Un investimento da un milione e duecentomila euro per rifare il volto alla piazza, e una durata lavori fissata in centottanta giorni.

Gennaio 2016: si concludono le grandi pulizie dell'area poi arrivano le prime recinzioni, comparse il 18.

Dal Comune si continua a parlare di sei mesi per terminare l'opera ma a maggio è tutto ancora in alto mare.

Il 9 maggio vengono concluse le indagini del sottosuolo, solo allora partono gli interventi effettivi di riqualificazione della piazza. E siamo già a oltre centoventi giorni da quando le transenne sono apparse nell'area.

A quel punto dall'amministrazione arriva il nuovo annuncio: i lavori verrano ultimati a novembre.

Uno dei tanti rinvii, accompagnati dalle proteste dei commercianti della zona, che hanno continuato a contare i giorni con una mano e con l'altra i fatturati in caduta libera.

Passa novembre e il cantiere è ancora lì, intanto arriva un'altra data: il 12 dicembre.

Stavolta è l'assessore ai Lavori pubblici Gianni Chessa a rassicurare tutti: "Il primo lotto di lavori sarà ultimato". Così è stato ma, sparite le transenne da metà piazza, continuano a esserci nel lato che costeggia via Bosa.

A distanza di diciannove mesi quella parte è transennata e off limit.

Si avvicina il secondo anniversario dall'inizio dei lavori,.

BENZINAIO SFRATTATO - Mentre la piazza prende forma continua il dramma di Alberto Faggioli, gestore del distributore Q8, affacciato in via Sonnino e destinato a essere raso al suolo.

"Tre mesi fa mi è arrivato lo sfratto, sono anche venuti a mandarmi via, ma non ho dato le chiavi. Da qui non mi sposterò sino a quando non mi verrà data un'area alternativa", annuncia.

"Facevo sui cinquantamila euro di fatturato al mese, da quando hanno pedonalizzato arrivo a malapena a diecimila in un mese e mezzo. Non so come andrà a finire ma rischio di trovarmi senza lavoro. E non per colpa della crisi, che sarebbe anche accettabile, ma di questa piazza pedonale che non ho certo chiesto io», sottolinea. «Questi lavori mi hanno rovinato, nel vero senso del termine. Hanno rovinato me e tutta la mia famiglia".

L'ASSESSORE - Gianni Chessa, assessore ai Lavori pubblici, mette le mani avanti: "Chi aveva ipotizzato di concludere i lavori in sei mesi ha evidentemente programmato male", dice.

"È impensabile pensare di realizzare una piazza così grande, tra l'altro in una zona sottoposta a diversi vincoli, in quei tempi", spiega.

"Oltretutto ci sono stati diversi imprevisti, a partire dalla scelta dei materiali e dal tipo di mattonelle da utilizzare, sino alle caditoie e ai ritrovamenti bellici per cui abbiamo dovuto chiedere l'intervento dell'unica ditta italiana - con sede a Napoli - autorizzata a procedere con la bonifica, e attendere la relazione e il via libera", racconta.

"Ora non ci dovrebbero essere più impedimenti, per cui mi sento di dire che al massimo entro ottobre la piazza sarà pronta e potrà essere finalmente consegnata alla città", anticipa.

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