“No vuol dire no”. Dopo tante parole spese è il momento dell’azione per il contrasto alla violenza di genere. Oggi in piazza Costituzione a Cagliari si sono riuniti uomini e donne, giovani e meno giovani di tutte le età per dire “basta alla violenza sulle donne”, tenere così alta l’attenzione su un fenomeno che “non può più essere considerato emergenza, ma è sistema. È il sistema patriarcale che ha normalizzato la violenza, rendendola strutturale”.

Non invocano “forche o patiboli”, ma chiedono “cambiamenti strutturali”. A fare da contorno alla manifestazione organizzata in città dall’associazione “Non una di meno” tanti striscioni viola: “Se toccano una, toccano tutte”. “Basta violenza sui nostri corpi”. E ancora “Non può patriarcare per sempre”. “Se aspettiamo le istituzioni campa cavallo. La città sicura la fa la comunità transfemminista. Oggi dobbiamo fare prevenzione: non c’è una sola mela marcia, ma è un problema che ci riguarda tutte e tutti”, affermano, sulle note della canzone “Non tutti gli uomini”, le attiviste dell’associazione.

Su un drappo bianco, appeso sulla scalinata del Bastione, sono stati scritti i nomi di tutte le donne uccise nel 2023: la prima a gennaio è stata Giulia Donato, 23 anni, uccisa con un colpo di pistola da Andrea Incorvaia, il suo fidanzato. L’ultima, Marisa Leo, 39 anni madre di una bimba di 4, ammazzata giovedì dall’ex compagno e padre di sua figlia, Angelo Reina, che poi si è tolto la vita. 

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