Alle otto e mezza del mattino, un'ora e mezza prima dell'avvio dell'Open day, la coda per avere il passaporto partiva da via Tuveri e girava in via Amat, attorno alla Questura.

Stamattina a Cagliari c'erano mille persone arrivate anche da altre province per cercare di ottenere il preziosissimo documento. Molti si sono messi in fila dalle 4 del mattino: alle 8.30 la Questura aveva già esaurito i 350 numeri che erano previsti per la giornata odierna. Inevitabili, quindi, i mal di pancia di quelli che sono rimasti fuori e, a quel punto, sono stati dirottati su un'altra fila per un nuovo appuntamento nelle prossime settimane.
Il problema dei passaporti, si sa, dura da mesi, in tutta Italia, e lo sforzo della Questura di Cagliari è enorme per cercare di risolvere il problema: gli uffici hanno rinforzato il personale, allungato gli orari, organizzato aperture straordinarie, come quelle di oggi, che vista la mole di persone in fila continueranno nelle prossime  settimane (con date e modalità ancora da stabilire).
Il questore di Cagliari, Paolo Rossi, intervistato da Andrea Sechi per il Tg di Videolina, spiega che «premesso che non possiamo prendere in carico più richieste di quelle che possiamo evadere, in questo  Open day abbiamo previsto di raccoglierne 300-350 complessive. Sottolineo, però, che 350 numeri che abbiamo dato non corrispondono a 350 passaporti, perché ogni numero corrisponde a un'unità familiare. E ci sono famiglie anche di 5 persone, quindi alla fine oggi si effettuano pratiche per 800-900 passaporti».

Come detto, chi è rimasto fuori da questa fila è stato "dirottato" in una fila a parte (almeno altre 400 persone). La Questura ha preso dati e nominativi per poi ricontattarli nei prossimi giorni (anche in vista di un nuovo Open Day). «L'urgenza è sempre garantita», assicura ancora il questore. E conclude: «Il passaporto verrà rilasciato a tutti, nessuno rimarrà a piedi».

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