Cagliari, in centinaia in marcia con un filo rosso contro la violenza sulle donne
Al termine, i partecipanti hanno tenuto un flash mob per sensibilizzare sul temaPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Un corteo di centinaia di persone, tra cui molti studenti di scuole cagliaritane di ogni ordine e grado, ha attraversato stamattina le vie del centro di Cagliari tenendo un filo rosso e indossando capi dello stesso colore, per dire un forte no alla violenza sulle donne, tematica purtroppo sempre più di stretta attualità. La “Marcia del filo rosso” - questo il nome dall'evento organizzato da Luna e Sole Odv, Cittadinanzattiva Cagliari e Fondazione Una Nessuna Centomila con diverse realtà locali e patrocinata dal Comune di Cagliari - ha visto la partecipazione di tante persone comuni, studentesse e studenti del Liceo artistico-musicale Foiso Fois, dell’Istituto superiore "Azuni", della scuola Ugo Foscolo e della secondaria di primo grado Sacro Cuore and Ludum School.
Presenti anche rappresentanti delle istituzioni, come la vicesindaca di Cagliari Maria Cristina Mancini e la consigliera regionale di maggioranza Camilla Soru. Rientra nel calendario di eventi per la Giornata internazionale per l'eliminazione della violenza sulle donne "Feminas. Cagliari contro la violenza. Corpi e parole" del Comune di Cagliari. Una volta arrivati in piazza Garibaldi, punto finale della manifestazione, le partecipanti e i partecipanti hanno tenuto un flash mob per sensibilizzare su un tema di cui non si parla mai abbastanza, nonostante siano ben 95 le vittime di femminicidio in Italia – 5 in Sardegna - da gennaio di quest'anno a oggi.
Durante il flash mob, alcuni studenti e alcune studentesse hanno letto delle poesie scritte da loro, mentre i rappresentanti delle associazioni hanno letto i nomi di tutte le vittime di femminicidio di quest'anno. Vittime, hanno tenuto a ricordare, per la stragrande maggioranza uccise da partner, ex partner o comunque familiari. «La violenza contro le donne il più delle volte ha le chiavi di casa», hanno ricordato le associazioni.