I palombari della Marina Militare in azione a Cagliari per bonificare i fondali marini dai residuati bellici della Seconda guerra mondiale. 

Si è conclusa in questi giorni l’esercitazione Eod Range, che ha visto protagonisti i militari del Comsubin, che per una decina di giorni hanno cercato, recuperato e poi fatto brillare gli ordigni, ripulendo anche le acque del capoluogo da oggetti “complessi”. 

"L’attività – spiega una nota - è stata diretta dal Comandante del Gruppo Subacquei (GS) – Capitano di Fregata Giovanni Modugno ed ha interessato i palombari del Reparto Pronto Impiego del GOS, provenienti da La Spezia, e svolta in concorso con uomini e mezzi già presenti nel sedime di Cagliari appartenenti al Nucleo SDAI (Sminamento Difesa Antimezzi Insidiosi).

I palombari schierati (Foto Marina Militare)
I palombari schierati (Foto Marina Militare)
I palombari schierati (Foto Marina Militare)

"L’evento – continua la nota – si è svolto nella acque portuali di Cagliari (comprendenti il molo di Levante, il molo Ichnusa e il golfo degli Angeli), nel pieno rispetto delle norme di sicurezza a tutela dell’ambiente e della popolazione civile, con l’impiego di autorespiratori ad aria e a miscela oltre ad apparecchiature da lavoro subacqueo, sistemi di ricerca elettroacustici e sistemi per la bonifica di ordigni esplosivi improvvisati IED (Improvised Explosive Device)”.

"Gli operatori subacquei – prosegue la Marina – hanno dunque continuato la bonifica di residuati bellici nel golfo di Cagliari: quest’ultima attività, in corso da circa due anni e avente come fine ultimo la messa in sicurezza e la successiva libera fruibilità della suddetta area marittima, è stata attivata su richiesta della Prefettura di Cagliari”.

“Nelle operazioni effettuate sino ad oggi, si è constatato infatti la massiva presenza di residuati bellici disseminati sul fondale, in quanto la zona di interesse, nell'immediato dopoguerra, è stata caratterizzata dall'affondamento in mare di ordigni di varia tipologia al fine di smaltirne le eccessive quantità presenti nei magazzini limitrofi”.

(Unioneonline/l.f.)

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