Tutto come prima. Cambiata la legge che imponeva lo stop alla raccolta per tre anni, il Comune di Cagliari riapre i chioschi dei ricciai a Su Siccu. I tempi sono stretti: le domande per la gestione di una delle tre concessioni devono essere presentate entro mezzogiorno del 14 dicembre. 

Non un bando aperto a tutti, quello pubblicato sul sito dell’amministrazione, che ha l’obiettivo di riportare ricci, vermentino e folla nella pineta fra viale Colombo e il lungomare, accanto a via Caboto. Il requisito principe di chi aspira a conquistare uno degli spazi è il patentino di pescatore professionista. Poi saranno valutate le domande di coloro che in passato hanno gestito quelle attività e solo in ultima battuta saranno prese in considerazione le candidature di non addetti ai lavori. 

Il canone mensile da versare sarà di 1.240 euro: due rate dovranno essere pagate subito, come cauzione. 

I chioschi saranno grandi 30 metri quadri: 14 al coperto e 16 all’aperto. In più il Comune annuncia che l’amministrazione è pronta a  “installare delle coperture leggere ad aria passante”. 

Tutto pronto? Non ancora. Tanto che palazzo Bacaredda pone delle condizioni. Le concessioni saranno valide solo quando la legge che ha sbloccato la raccolta sarà in vigore: approvata da una settimana, dopo la protesta dei pescatori sotto il consiglio regionale, non è ancora stata pubblicata sul Buras (la norma è contenuta nella complessa Omnibus 2), ossia la Gazzetta ufficiale della Regione.

Inoltre, in caso di ritardo nell’allestimento delle strutture di competenza comunale, nessuno potrà protestare. Lo stabilisce il bando. I ricci tornano a Su Siccu, quindi. Il servizio, se parte, sarà garantito fino ad aprile 2023. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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