Senza un adeguato rinforzo di uomini e personale, il nuovo Tribunale unico per le persone, le famiglie e i minori potrebbe andare in tilt già prima di nascere. A confermarlo bastano i numeri: dai 1100 procedimenti che attualmente gravano sui tre magistrati della Procura minorile e sui quattro (l’organico regolare sarebbe di 6) del Tribunale dei Minori, andrebbero ad aggiungersi quelli legati a separazioni, divorzi, diritto di famiglia, volontaria giurisdizione e affidamenti di minori che attualmente fanno capo ai Tribunali di Cagliari, Oristano e Lanusei. Decine di migliaia di fascicoli che rischiano di piombare sui magistrati minorili a partire dal prossimo 17 ottobre.

L’allarme

A lanciare l’allarme è la Procuratrice minorile, Anna Cau, consapevole che l’attuale assenza di risorse metta in pericolo l’avvio e l’operatività del nuovo tribunale per la famiglia. «C’è grande preoccupazione», chiarisce, «in tutti coloro che, a titolo diverso, operano nel settore. In particolare: allo stato non risultano definite le piante organiche, per la cui determinazione è imprescindibile una realistica ricostruzione del nuovo carico di lavoro, mediante una attenta analisi dei flussi dei procedimenti del tribunale per i minori e dei tribunali ordinari». Giusto per fare due conti: il solo Tribunale di Cagliari in un anno ha trattato 2842 procedimenti in materia di famiglia (divorzi e separazioni), oltre 11 mila amministrazioni di sostegno, 3900 procedimenti di tutela, tutti fascicoli che finirebbero ora sulle scrivanie degli attuali magistrati minorili. In più ci sono i procedimenti di Lanusei e Oristano.

Le scoperture

«Occorre dotare i nuovi uffici, giudicanti e requirenti, di un congruo numero di unità di personale amministrativo», prosegue la Procuratrice minorile, «mancano i criteri di nomina dei giudici coordinatori per le sezioni circondariali, in cui non è prevista la nomina di un presidente. Inoltre l’organico delle nuove procure non può essere quello delle attuali procure dei minori, essendo necessaria una forte implementazione delle risorse oggi esistenti».

La proroga

Il passaggio delle consegne è previsto per il 17 ottobre, ma pressoché tutti gli operatori della Giustizia sarda minorile (presidenti dei tribunali, procuratori della Repubblica, ordini e associazioni degli avvocati) ritengono necessaria una proroga all’entrata in vigore del nuovo Tribunale della famiglia, in attesa che il Ministero organizzi il funzionamento dei nuovi uffici giudiziari e requirenti. «L'avvio del Tribunale unico, senza un’adeguata organizzazione e valutazione delle parti della riforma già in vigore», conclude Anna Cau, «crea vuoti di tutela a svantaggio dei minori, delle famiglie e delle persone vulnerabili».
 

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