Fiocco “rosa” a Molentargius per la nascita dei nuovi pulli di fenicottero

Anche quest’anno lo stagno che si affaccia sul Golfo degli Angeli – delimitato dall'espansione urbana dei Comuni di Cagliari, Quartu Sant'Elena, Selargius e Quartucciu – ha ospitato le tanto attese nidificazioni, che ormai sono diventate una tradizione. E nel parco si possono già scorgere i nuovi nati, che muovono i loro primi timidi passi sotto l’occhio vigile di ornitologi ed esperti. L’evento si ripete da 30 anni, dal 1993. «Da allora la loro presenza in primavera è diventata una costante», racconta Luisanna Massa, biologa del Parco Naturale di Molentargius

«Abbiamo avuto un picco di presenze nel 2017 con circa 26mila coppie. Poi il numero si è stabilizzato e sta diminuendo, complice anche l’erosione naturale degli argini. Quest’anno la colonia ha iniziato a insediarsi verso i primi di aprile. Le prime uova sono arrivate dopo circa 10 giorni e le ultime schiuse sono previste intorno al 15 giugno», spiega la biologa. 

Il miracolo della vita nel cuore dell’oasi avviene in nidi di fango dalla forma conica in cui viene deposto un unico uovo per coppia. Entrambi i genitori covano a turno e dopo 28 giorni avviene la schiusa. «I pulcini all’inizio sono ricoperti da una peluria color fango per mimetizzarsi e rimangono circa una settimana vicino al nido. Dopodiché – continua Massa –  si raggruppano in “asili” che vengono controllati da alcuni individui adulti. Ogni coppia riconosce il proprio pulcino e lo alimenta con una secrezione prodotta dal gozzo. I fenicotteri assumeranno la colorazione caratteristica in un secondo momento, quando iniziano a cibarsi dell’artemia salina, un piccolo crostaceo ricco di carotenoidi».

Il primo volo avviene al compimento del terzo mese. Molti rimangono a Molentargius, altri invece si disperdono nel bacino del Mediterraneo. A testimoniare le migrazioni i Gps installati sugli esemplari. Poco prima dell’involo però avviene l’inanellamento, che consiste nell’apposizione – sulle zampe dei fenicotteri – di un anello in pvc e di uno in metallo. Sui dispositivi ci sono i codici che consentono agli osservatori di ricostruire i movimenti e le storie di vita di ogni singolo individuo.

E anche se per ora la schiusa è stata un successo è impossibile fare la conta dei nuovi nati all’inizio della stagione. «Vengono fatti dei controlli incrociati dagli ornitologi che – con l’ausilio dei droni –  contano le colonie, i nidi e i pulcini. Non è importante solo il numero di coppie che ha nidificato, visto che i piccoli sono soggetti a una predazione molto forte del gabbiano reale. Per i numeri dobbiamo aspettare», conclude Massa.

Ma i fenicotteri in questo periodo non sono gli unici ad attendere la schiusa delle uova. Nel cuore del parco infatti è presente una garzaia, sito di nidificazione di 4 specie di aironi diversi: garzetta, airone guardabuoi, nitticora e sgarza ciuffetto.

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