Ok ai lavori, che restituiranno alla città di Cagliari una sede del mercato di San Benedetto rinnovata e al passo con le esigenze dei clienti. Ma gli operatori vogliono vederci chiaro, perché ad oggi le informazioni ottenute dal Comune sono troppo poche, e i dubbi crescono con l’avvicinarsi del 26 gennaio 2024, data limite entro la quale il mercato dovrà essere liberato.

I box, nei tre anni necessari per portare a termine la ristrutturazione, si trasferiranno provvisoriamente in piazza Nazzari, proprio al fianco del Teatro Lirico: «Noi non siamo contrari», spiega il presidente del comitato San Benedetto, Massimo Ruggiu, «ma vorremmo essere informati dal Comune per quanto riguarda le novità, gli appalti».

È proprio il clima di incertezza che spaventa: «Non sappiamo come saranno le cose», dice un altro boxista, Alessio Boi, «quando torneremo all’interno del mercato, se ci verrà rinnovata la concessione, come, con quali condizioni e criteri, se il mio banco resterà questo. Non abbiamo mai visto un progetto», prosegue, «non abbiamo visto nulla, siamo all’oscuro di tutto».

Qualcosa in più potrebbe emergere dall’incontro di oggi, un confronto con ingegnere e Comune, dove si cercherà di fare chiarezza: «Abbiamo domande di tipo pratico», spiega ancora il presidente Ruggiu, «per il posizionamento dei box, le dimensioni, le utenze». Tra gli operatori, infatti, emerge anche la preoccupazione per gli spazi a disposizione nella sede provvisoria, che saranno inevitabilmente rivisti al ribasso. L’area infatti, per quanto ampia, resta di metratura nettamente inferiore rispetto a quella attuale. «Anche se momentanea», spiegano i boxisti riguardo alla nuova casa di piazza Nazzari, «vogliamo sia la migliore possibile. Ma nel frattempo ci piacerebbe essere informati sull’andamento dei lavori, per non rischiare che da provvisoria la sede diventi definitiva». 

In questi tre anni, i box prenderanno vita all’interno di piccoli prefabbricati. L’area, invece, negli orari di chiusura resterà sbarrata. Ma c’è anche chi pensa al nuovo mercato: «L’ammodernamento è importante», dice Piero Ruggiu. «Sicuramente dovranno essere eliminate le barriere architettoniche. Ma sarebbe bello», suggerisce, «che con la ristrutturazione si pensi a qualcosa di innovativo, come la possibilità di cuocere il pesce, per chi lo desiderasse. Bisognerebbe pensare a un’impianto di areazione, e la cottura avverrebbe con un sistema elettrico».

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