Cagliari? "Una città che sta invecchiando, e per l'amministrazione comunale sembra che il problema non esista".

A dirlo è Monica Satolli, segretaria regionale dell'Unione Nazionale Consumatori, Comitato Regionale Sardegna: "Interi quartieri - dice - sono abitati da anziani: Genneruxi, Is Bingias, Fonsarda, Mulino Becciu", ma il Comune "è assorbito dallo studiare altre piste ciclabili, nuovi parcheggi di biciclette, sistematicamente depredati di mezzi e di pezzi di ricambio, per finire poi alla grande trovata della chiusura al traffico di via Roma".

In questo modo, spiega ancora Satolli, "Cagliari è diventata una città invivibile per i disabili che hanno l’autonomia di guida, ma che hanno difficoltà a deambulare. Via Garibaldi, Via Manno, Corso Vittorio Emanuele son percorsi off-limits in quanto la pedonalizzazione non consente la circolazione di alcun mezzo".

La Giunta, forse, "pensa che con le biciclette, magari servoassistite, e con i mezzi pubblici il problema dei disabili si posa risolvere? Evidentemente nessuno di lor signori l’ha sperimentata sulla propria persona o sui familiari".

Un esempio della "mancanza di sensibilità" riguarda in particolare un sito dell'Asl adibito alle autorizzazioni e ai collaudi delle protesi per disabili.

"Quanti non conoscono la sede di Viale Trieste? Davanti all’ingresso, su uno sterrato rovinato dalle radici, c’è un parcheggio per disabili, con un marciapiedi alto, difficile salirci. Un altro parcheggio per disabili è alla fine della Via Caprera, dal quale si accede facilmente al marciapiede. Entrambi gli stalli sono spesso occupati. Il povero disabile o chi lo accompagna, per entrare nel portone dell’Asl trova due gradini; a fianco c’è uno scivolo, ma qualcuno deve tenere la porta aperta per far passare la carrozzina".

E, ancora, "dopo un breve andito, c’è una scala con una decina di gradini, da fare a fatica per chi può arrancare, oppure deve attendere la cortesia dell’usciere che attiva la scala motorizzata per farlo salire con la carrozzina. Finalmente si arriva all’ascensore, sperando che non sia guasto, altrimenti al terzo piano, quello dei collaudi, è impossibile arrivarci. L’ufficio Ticket si trova al primo piano, per cui l’accompagnatore deve salire e scendere tra i due piani".

Per l'uscita identica prassi.

"Possibile - si chiede Satolli - che nessun assessore alla Sanità, uno qualsiasi dei dirigenti o dei commissari succedutisi negli anni o il responsabile sanitario della struttura di Viale Trieste, se esiste, abbia mai pensato di trovare una location diversa, più agevole, accessibile facilmente soprattutto ai disabili che non hanno la possibilità o i mezzi di avere un accompagnatore?".

(Redazione Online/s.s.)
© Riproduzione riservata