Delle principali inchieste su omicidi e sequestri di persona si è sempre stati abituati a riconoscere i volti delle vittime, dei magistrati o di qualche ufficiale che ha coordinato le indagini. Mai degli investigatori che, materialmente, lavorano sottotraccia per risolvere i casi, arrestare i responsabili dei delitti più gravi o riportare a casa gli ostaggi. Uno di questi è stato il luogotenente Walter Proia, morto oggi a 59 anni, da anni uno dei principali collaboratori della Direzione distrettuale antimafia di Cagliari.

Carabiniere originario di Roma ma trapiantato in Sardegna sin dall’inizio della sua carriera, da giovanissimo entrò nel Nucleo Operativo di Nuoro, dove ha lavorato principalmente a indagini su sequestri di persona e omicidi, assieme a numerosi altri militari di grande esperienza: da quelle sul sequestro di Ferruccio Checchi e di Giuseppe Vinci, all’inchiesta che ruotò attorno al lungo e drammatico rapimento di Silvia Melis, prelevata dai banditi il 19 febbraio 1997 e rimasta nelle mani dei sequestratori sino all’11 novembre.

Lavorando gomito a gomito con i magistrati dell’Antimafia sarda, da Mauro Mura a Gilberto Ganassi, così come Danilo Tronci, Rita Cariello, Rossana Allieri e molti altri inquirenti, il militare scomparso questo pomeriggio dopo una lunga malattia aveva anche seguito le indagini sulle faide di Orune e Oliena. Da anni, poi, si era trasferito a Cagliari al Nucleo Informativo dell’Arma, assegnato proprio a collaborare con i magistrati della Direzione distrettuale.

Numerosi i messaggi di cordoglio e vicinanza arrivati ai familiari e amici da parte di tantissimi colleghi e altri appartenenti alle forze dell’ordine che hanno lavorato con lui questi anni.

I funerali saranno celebrati domenica 22 ottobre alle ore 16 nella Parrocchia della Beata Maria Gabriella in via Biasi 10 a Nuoro.

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