Serpeggia il malcontento tra i box del mercato di via Quirra, a Cagliari, dove gli operatori stamattina hanno affrontato un nuovo down dell’aria condizionata. Non un disagio legato a un blackout ma un malfunzionamento dell’impianto, che ha bisogno di continue manutenzioni. Solo 5 giorni fa lo stesso problema, poi risolto in giornata dai tecnici inviati dal Comune. «Ma come sempre questi interventi servono solo a mettere delle pezze a un problema ben più ampio, che andrebbe risolto alla radice. Mi chiedo a cosa servano queste riparazioni se dopo un paio di giorni siamo nuovamente al punto di partenza», confessa Sergio Medas, il rappresentante del comitato degli operatori del mercato cittadino. E le dinamiche sarebbero sempre le stesse: fresco al piano terra – dove si trova il reparto pescheria – e caldo al primo piano. Con clienti e boxisti alle prese con ventagli e fazzoletti, per asciugare il sudore. 

«È una situazione davvero estrema, quasi invivibile – confessa una donna davanti a uno dei banconi del reparto macelleria –. Sapendo che l’aria a volte funziona e altre no...non si è neanche invogliati a uscire di casa per fare la spesa al mercato. Si viene qui per la qualità e la fiducia nei venditori ma ogni volta sta diventando un’impresa». Eppure gli interventi ogni volta non mancano, come sottolineato dall’assessore ai Lavori Pubblici Gabriella Deidda. «Il Comune non ha operai, si appoggia alle ditte appaltatrici. Ci sono dei passaggi burocratici da seguire, ma è normale». 

Ma i malumori, tra i box, restano. «Sembra un déjà vu. Da mercoledì scorso a oggi le cose non sono cambiate: il copione si sta ripetendo a distanza di una settimana – continua Medas –. Stamattina come siamo arrivati c’erano 32,8 gradi, poi la temperatura è aumentata. Poco fa servivo due clienti che si lamentavano perché si stava veramente male. Non è giusto per noi e non è giusto per i clienti». E a poco sarebbe servito il lavoro dei manutentori, che hanno messo mano all’impianto mercoledì scorso: «Il fresco è durato sino a sabato. E lì, l’unico giorno in cui possiamo lavorare davvero – perché nel resto della settimana il mercato è vuoto – non possiamo chiamare costantemente l’ufficio tecnico per aiutarci», conclude il rappresentante. 

Alle rimostranze dei commercianti si aggiungono poi anche voci nuove, come quella di Massimo Dessì, box 43, preoccupato per la sua salute. Con i documenti del medico in mano, attesta le sue patologie «non sia mai che si pensi che io non dica la verità». «La mia situazione è difficile. Sono cardiopatico, ho avuto due infarti. Ma con questa situazione ne avrò un terzo. Che ci mandino gente competente, altrimenti faremo un esposto in Procura». E anche se, lentamente, in mattinata l’aria fresca è tornata negli spazi del mercato – dopo l’ultimo intervento effettuato in mattinata – l’ottimismo dei commercianti non cresce. «Tanto tra due giorni si rompe nuovamente», confessano.

Il clima però non sarebbe l’unica preoccupazione di chi lavora nel mercato, che «basa la sua forza sul gioco di squadra. Nel gruppo ci sono assessori, direttori, fruttivendoli, pescivendoli, manovali. Ognuno deve fare la sua parte», racconta Fabrizio Carboni, altro rappresentante del comitato. Il suo bancone non ha sofferto dei malfunzionamenti dell’impianto clima, visto che nel reparto pescheria ha sempre funzionato a dovere. «Qui però ci sono – in generale – parecchi disagi, che vanno oltre l’aria condizionata. Si parla proprio di malessere generale. Chiediamo che ognuno faccia la sua parte, il gruppo deve lavorare coeso. Se è necessario stanziare delle somme per la struttura, il sacrificio va fatto. Dobbiamo salvaguardare questa struttura, dobbiamo essere messi nelle condizioni di lavorare bene»

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