All'Ersu di Cagliari arriva il profilo “Alias”. Lo strumento – a disposizione degli studenti transessuali che non si riconoscono nel genere assegnato alla nascita – consentirà di usare, nei luoghi di istruzione, la propria identità di genere che non corrisponde a quella biologica.  La nuova carriera è inquadrata come un profilo burocratico, alternativo e temporaneo, riservato solo alle persone transgender. Viene già adottato in diverse scuole e università, ma è il primo caso di attivazione in Italia per un ente per il diritto allo studio.

L'Ersu di Cagliari ha voluto così rispondere alle richieste arrivate in questi mesi. I richiedenti per ora sono stati circa venti, ma il numero potrebbe crescere già dalle prossime settimane. Per i vertici dell’ente si tratta di «un passo fondamentale per esprimere e costruire l'identità a livello individuale e sociale e permettere a chi vive il periodo di transizione di farlo in totale serenità». Si tratta di una procedura amministrativa che, sulla base di un accordo di riservatezza tra l'utenza e l'Ersu di Cagliari, prevede la possibilità di modificare in registri e atti interni il nome anagrafico del ragazzo o della ragazza con quello scelto, nel caso siano persone transessuali o abbiano avviato un percorso di transizione.

Per il servizio – attivo da oggi nel sito web dell’Ersu – si potrà presentare la richiesta accedendo alla mascherina che indica questa possibilità. Al richiedente verrà chiesto di compilare un modulo con la procedura da inviare solo ed esclusivamente al referente del servizio, in totale riservatezza. Chi avvierà la pratica manterrà nei documenti ufficiali l'identità assegnata alla nascita, fino al compimento di tutta la transizione e al rinnovo della propria carta d'identità. Ma per tutte le procedure esterne (servizi ristorazione e alloggio, ad esempio) verrà usato il nome da loro scelto indicante la loro nuova identità di genere. 

(Unioneonline/v.f.)

© Riproduzione riservata