Quasi trecento studenti di quattro scuole si sono affrontati stamattina, in prove di abilità di rugby e di difesa personale. Poi hanno assistito alle lezioni degli artificieri e degli agenti dell’unità cinofila, imparando le tecniche di difesa dai poliziotti del Reparto Mobile.

Teatro dell’atto conclusivo del “Progetto legalità scuola rugby” il parco di Terramaini con i giovanissimi dell’istituto superiore Pitagora di Selargius, e i ragazzi delle medie di Sinnai, Maracalagonis e Quartucciu.

L’obiettivo del progetto portato avanti dal XIII Reparto Mobile della Sardegna, dal gruppo sportivo Fiamme Oro e dalla Federazione Rugby è chiaro: «Veicolare attraverso il rugby messaggi di legalità e rispetto delle regole», ha sottolineato Gianluca Andreini, dirigente del Reparto Mobile. Tredici le postazioni realizzate nell'area verde di Cagliari per le prove sportive di rugby, per assistere alle esercitazioni del Reparto Mobile, degli Artificieri e delle unità cinofile con i cani Aron e Garin, e per provare le tecniche di difesa con i “redman” della Polizia.

«Il rugby ha delle similitudini con la nostra attività: uno sport con contatto fisico dove il rispetto delle regole deve essere al primo posto», ha ribadito Andreini. L’iniziativa, scattata a settembre, ha coinvolto 900 ragazzi delle quattro scuole con incontri negli istituti portati avanti da Reparto Mobile e federazione Rugby.

«I ragazzi giocano, si divertono e imparano il rispetto delle regole», ha evidenziato Elisa Attene, responsabile promozione e sviluppo della federazione Rugby. «Cagliari è la settima città coinvolta nel progetto. E ha fatto un grande lavoro», ha sottolineato la consigliera nazionale Antonella Gualandri.

«Andare nelle scuole e dialogare è importante», ha spiegato Claudio Gaudiello, direttore sportivo delle Fiamme Oro. «I ragazzi hanno risposto bene. I progetti sulla legalità nelle scuole sono determinanti», ha concluso Maurizia Leo, vice dirigente dell’istituto di Quartucciu.

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