La direttrice generale dell’Arnas Brotzu Agnese Foddis ha depositato stamattina un esposto in Procura contro 19 tra medici, infermieri e Oss in malattia.

Nella denuncia si ricollega tutto all’altissima tensione per il contestato piano della ristrutturazione delle sale operatorie del Businco e il trasferimento al San Michele di reparti e pazienti.

La dg sottolinea che «l’assenza contemporanea di questi operatori assegnati alla medesima struttura (Chirurgia toracica) determina il rischio dell’impossibilità di procedere alla copertura dei turni e un fondato rischio dell’impossibilità di questa azienda di consentire il normale svolgimento delle attività chirurgiche (e infatti due sedute operatorie programmate non sono state eseguite) e l’assistenza ai ricoverati».
L’intersindacale della dirigenza medica e sanitaria dell’Arnas Brotzu «ritiene che quanto affermato nel comunicato stampa diffuso dall'azienda sulla problematica delle guardie "interdivisionali" sia non solo non corrispondente alla realtà ma soprattutto lesivo dell'immagine e professionalità dei colleghi che si sono dovuti rivolgere all'autorità giudiziaria per garantire la sicurezza delle cure ai pazienti. È proprio la sicurezza e la qualità delle cure è stata messa a rischio da un'azienda che ha voluto andare avanti senza prendere in considerazione le alternative proposte, quali la possibilità di sale operatorie provvisorie da situare in prossimità dell'Oncologico».
Le OO.SS. avevano da tempo denunciato che una tra le tante criticità della chiusura delle sale operatorie del Businco e del trasferimento delle chirurgie al Brotzu sarebbe stata «l’organizzazione di turni di guardia che fossero in linea con le normative contrattuali e con le disposizioni ministeriali sulle affinità tra discipline che esistono a garanzia della qualità delle cure. Le ultra specializzazioni che insistono in ARNAS, impediscono che i colleghi siano intercambiabili nei ruoli, come accade negli ospedali periferici, che infatti inviano alle chirurgie specialistiche del Brotzu i casi più complessi».

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