Botte, un letto usato come ariete per cercare di sfondare la porta d’ingresso, lanci di sedie, due guardie giurate ferite: «Un sabato da incubo nel reparto di Neuropsichiatria infantile del Microcimetico di Cagliari», lo definiscono i dipendenti, che si sono rivolti ai sindacati per essere tutelati. Ora temono per la loro incolumità. E dal segretario provinciale della Fials, Paolo Cugliara, arriva la chiamata ai vertici della Asl: «La situazione deve essere affrontata, e subito». 

Stando alla denuncia del rappresentante dei lavoratori, le tensioni nel reparto che cura giovani e piccoli pazienti con problemi psichici sono iniziate in mattinata. Due degli otto degenti – la capienza massima sarebbe sei – sono venuti alle mani. Uno scontro violento, bloccato dai vigilantes. Ma alle 11, sempre secondo la testimonianza, c’è stato un nuovo round, con altri pazienti colti da crisi di panico. Parte la chiamata ai carabinieri, ma i militari non possono intervenire. Poco dopo nuove tensioni, tra altri assistiti. I carabinieri arrivano nel pomeriggio: basta la loro presenza per riportare la calma. 

Ma sarebbe durata poco: «Poco dopo tre pazienti hanno messo in scacco il reparto», spiega Cugliara, «hanno utilizzato un letto a mo’ di ariete per cercare di sfondare la porta principale, lanciato sedie e suppellettili contro la guardiola degli infermieri. Le due guardie giurate,  che hanno cercato di salvaguardare il personale e i restanti degenti mettendoli in sicurezza, sono state aggredite. Hanno dovuto fare ricorso alle cure del pronto soccorso». Poco dopo «sono tornati i carabinieri, che hanno convocato i genitori», aggiunge il sindacalista. 

Per il segretario Fials  «siamo prossimi all’irreparabile. Abbiamo più volte sollecitato l’azienda nel voler mettere mano all’organizzazione del Microcitemico ma a nulla è cambiato, anzi», accusa, «parte delle poche ed esigue risorse economiche che dovrebbero essere usate per l’assistenza  va a gratificare le reperibilità. La dirigenza si è detta spesso disponibile al dialogo», conclude Cugliara, «ma non certo con noi». 

(Unioneonline/E.Fr.)

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