«Eh, l’organo politico, sai: elezioni vicine». Così dal profilo ufficiale dell’Ersu di Cagliari, davanti alle richieste di uno studente,  è stata giustificata una promessa fatta dai vertici dell’ente sul pagamento delle borse di studio agli idonei non beneficiari, che le aspettano da mesi. «Tutto risolto entro dicembre», era stata la rassicurazione. 

Invece febbraio è iniziato e tanti ragazzi, migliaia,  sono a bocca asciutta. Le testimonianze di rabbia si moltiplicano: «Sono una studentessa che, come altri 4461 studenti e studentesse, per la seconda volta nel mio caso, si trova a vivere una situazione insostenibile che lede fortemente quello che viene definito “diritto allo studio”», accusa in una lettera una studentessa che si firma Francesca Perra. «Da mesi veniamo presi in giro e nessuno si assume le responsabilità del grave e ingiustificabile ritardo dell’erogazione delle borse di studio per gli idonei non beneficiari».

A novembre «siamo stati rassicurati che entro il 31/12/2023 tutti gli studenti/studentesse idonei non beneficiari avrebbero ricevuto la borsa di studio: purtroppo così non è stato e a pagarne le conseguenze siamo stati noi studenti. Siamo veramente stanchi di non essere tutelati da chi di dovere dovrebbe farlo e vorremmo che questa fosse l’ultima volta che gli studenti debbano rinunciare a studiare perché non dispongono dei mezzi economici per poterlo fare». 

Una di tanti: studenti allineati dalla rabbia per il mancato rispetto di un loro diritto da parte dell’ente regionale per il diritto allo studio. 

(Unioneonline/E.Fr.)

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