Come ha detto anche il prefetto di Cagliari, Bruno Corda, la giornata di oggi al porto è iniziata in modo "un po' complicato".

Dalle prime ore della mattina un gruppo di alcune centinaia di lavoratori del porto ha messo in atto una protesta bloccando i tir che trasportavano merce e rallentando pesantemente la circolazione, creando forti disagi in tutta l'area e code anche lungo le arterie stradali che da Pula, Elmas e Assemini portano al capoluogo.

Il vertice (foto L'Unione Sarda - Artizzu)
Il vertice (foto L'Unione Sarda - Artizzu)
Il vertice (foto L'Unione Sarda - Artizzu)

Come si legge in una nota emessa dai sindacati Filt, Fit e Uil lo stato di agitazione si basa sul "grave atteggiamento tenuto dalla proprietà Contship Italia nei confronti di tutti i lavoratori dipendenti", parlando della cassa integrazione subìta e dei licenziamenti per i lavori delle ditte Cts e Mts.

Era stato quindi deciso, anche alla luce dell'atteggiamento della Regione Sardegna, che "non ha ritenuto utile convocare le organizzazioni sindacali di categoria per definire un percorso congiunto che portasse a soluzioni positive del caso", di procedere con la manifestazione per la giornata di oggi al varco dogana del porto.

"La situazione è oramai divenuta critica - affermano Corrado Pani Segretario Regionale della CISL Trasporti – Massimiliana Tocco Segretaria Generale della FILT CGIL di Cagliari e Valerio Mereu Segretario Regionale Uiltrasporti - se ripianare le perdite di esercizio di CICT, deciso nell’ultimo CDA, poteva rappresentare una boccata di ossigeno e ridare un po' di speranza a centinaia di lavoratrici e lavoratori, diretti e indiretti, in realtà la mancata erogazione dello stipendio di maggio ai lavoratori delle due imprese è un chiaro segnale di come il terminal Container si stia avviando ad una rapida chiusura. È imbarazzante, continuano i Sindacati, assistere alla preoccupazione e all’angoscia di centinaia di lavoratori e delle loro famiglie che rischiano di rimanere senza lavoro se pensiamo che il tutto sta avvenendo nel più toltale silenzio e indifferenza della politica Sarda e Nazionale nonostante i numerosi incontri avuti con Prefetto e Ministri e le promesse fatte".

"Non c’è più tempo da perdere – ribadiscono i Segretari Pani, Tocco e Mereu – basta riempirsi la bocca con la crisi del porto canale oramai chiara a tutti, servono i fatti. Chiediamo, anzi pretendiamo che il prefetto intervenga con urgenza affinché venga convocato urgentemente il tavolo di crisi presso il Ministero dei Trasporti e dello Sviluppo Economico alla presenza dei sindacati di categoria e confederali cosi come promesso anche dai Ministri Di Maio e Salvini durante gli ultimi incontri avuti con FIT, FILT e UILT".

"Servono provvedimenti urgenti - chiudono i sindacati - affinché tutti i lavoratori coinvolti riescano a restare dentro il sistema porto impedendo così ulteriori licenziamenti ma, al contempo, Regione Sardegna, Autorità di Sistema Portuale e Ministeri Competenti devono pensare subito a tutti quegli interventi necessari per il rilancio del Terminal Container".

Nel corso della protesta, una rappresentanza dei manifestanti è stata poi ricevuta dal prefetto Corda, il quale ha condiviso con i sindacati la necessità di non far ripercuotere su tutta la città le conseguenze del sit-in.

Al vertice hanno partecipato, oltre al prefetto e ai sindacati Cgil, Cisl, Uil e Ugl, l'assessore regionale al Lavoro Alessandra Zedda, e Massimo Deiana, presidente dell'Autorità portuale.

L'incontro si è concluso prima delle 14.

Il 13 giugno intanto si svolgerà il vertice al ministero del Lavoro per la vertenza del porto canale al quale seguirà un altro incontro in prefettura a Cagliari.

(Unioneonline/s.s.)

I VIDEO (di Andrea Artizzu):

I SINDACATI:

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MASSIMO DEIANA:

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IL PREFETTO:

IL SERVIZIO DEL TG DI VIDEOLINA:

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