Un'area di «enorme pregio naturalistico e ambientale» occupata «abusivamente con la realizzazione di costruzioni fatiscenti in condizioni di degrado» e trasformata in «discarica con rifiuti di ogni genere». Così è descritta la laguna di Santa Gilla - nel lato "est", nelle aree di punta "is marteddus" e "donna Laura" - nel decreto di sequestro preventivo firmato dalla giudice delle indagini preliminari Ermengarda Ferrarese. Ieri gli uomini del Corpo Forestale, con il supporto delle altre forze dell'ordine, si sono presentati di mattina per mettere i sigilli a un'area di circa trenta ettari, con 63 baracche abusive e numerose discariche. I militari hanno notificato il decreto di sequestro a 23 indagati. Sono stati anche recuperati, dagli agenti della Polizia locale e dai veterinari, dieci cani lasciati a protezione delle baracche.

Una baracca (foto Corpo forestale)
Una baracca (foto Corpo forestale)
Una baracca (foto Corpo forestale)

I pescatori

Da ieri dunque è stato fatto un primo passo per il recupero di un'area fondamentale per la costituzione del futuro Parco regionale. Le indagini della Forestale di Cagliari e del nucleo di Polizia forestale dell'ispettorato, coordinate dalla procuratrice Alessandra Pelagatti e dal sostituto procuratore Rossella Spano, hanno fatto emergere numerosi reati: occupazione abusiva del demanio marittimo, deterioramento di una zona lagunare protetta, realizzazione di una discarica, deturpamento del paesaggio. Sono contestati a vario titolo ad Andrea (51 anni), Claudio (50), Luciano (82) e Salvatore Arrais (72), Pierluigi Cadelano (45), Bruno Carta (70), Emanuele Cherbi (46), Antonello Durzu (61), Gigi Gatti (53), Francesco Mameli (64), Angelo (75) e Giorgio Manca (68), Valentin Mocanu (41), Antonio (62), Romolo (66) e Giampiero Muscas (69), Giovanni Orofino (66), Mario Sanna (73), Roberto Spiga (57), Alessandro (56) e Luigi Tronu (60), Alessandro (45) e Corrado Zuddas (46).

L'area sequestrata (foto Corpo forestale)
L'area sequestrata (foto Corpo forestale)
L'area sequestrata (foto Corpo forestale)

Sempre più rifiuti

Come emerge dal decreto di sequestro, è dal 1997 che «risultano emesse ordinanze di demolizione da parte del Comune mai eseguite». Sono scattati numerosi accertamenti, verifiche, riunioni in Prefettura fino ad arrivare nel novembre del 2019 a intimare agli occupanti - senza esito - lo sgombero dell'area. Nel provvedimento si ricorda che sull'area c'è una concessione demaniale di pesca, prorogata più volte, a favore del consorzio ittico Santa Gilla. Ma nella zona sono sorte baracche abusive abitate da soggetti senza dimora e pescatori non aderenti al consorzio. E sono spuntate discariche di rifiuti, anche pericolosi, finiti in mare. Discariche, come emerso lo scorso luglio durante un sopralluogo aereo effettuato dalla stazione Forestale di Cagliari, in continuo aumento. Con la presenza di amianto, di spazzatura e materiali dati alle fiamme e di carcasse d'auto. Gli investigatori hanno scoperto inoltre che la zona, con una sola via d'accesso, veniva controllata con telecamere e "vedette" per segnalare eventuali interventi delle forze dell'ordine. «Nel tempo», scrive la giudice, «gli utilizzatori hanno trasformato la laguna di Santa Gilla, patrimonio di importanza comunitaria e di bellezza suggestiva, in una discarica di rifiuti incontrollata».

Matteo Vercelli

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