Andrea Cadelano, un sardo a Miami tra business, sogni e solidarietà
Partito da Cagliari si è stabilizzato in Florida, con delle “fughe” in Kenya per aiutare i villaggi senza acqua potabilePer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
In valigia, Andrea Cadelano aveva solo sei mesi. Il tempo per imparare l’inglese, «fare un’esperienza», guardare il mondo da un’altra angolazione. Ma come spesso accade ai viaggi più autentici, la meta si è trasformata in casa.
Andrea è partito da Cagliari con il desiderio di misurarsi con qualcosa di più grande, di nuovo. Ma non ha portato solo ambizione e competenze: con sé ha portato anche uno spirito profondo di appartenenza e un senso del dovere che ha radici nei valori della sua terra.
Così, mentre a Miami costruiva un’azienda solida e innovativa, metteva anche le basi per iniziative di solidarietà che oggi toccano gli Stati Uniti e arrivano fino all’Africa.
«Ho lasciato la Sardegna non perché non la amassi, anzi, le mie radici sono profondamente legate a quell’Isola meravigliosa, ma perché sentivo il bisogno di mettermi alla prova in un contesto nuovo, dove poter crescere professionalmente e realizzare alcuni progetti che lì, purtroppo, erano difficili da sviluppare».
A segnare quel punto di svolta anche un evento personale doloroso: la perdita del padre. Un vuoto che Andrea ha trasformato in forza propulsiva. L’idea iniziale di un soggiorno breve si è allungata fino a diventare una nuova vita, fatta di lavoro, responsabilità e anche tanto altruismo.
«Sono partito con l’idea di restare sei mesi – racconta – per migliorare l’inglese e fare un’esperienza all’estero. Avevo un visto studentesco valido per cinque anni e, quasi senza accorgermene, ho finito per costruire una nuova vita qui».
Prima della svolta americana, Andrea aveva già tracciato un percorso professionale importante in Sardegna: dalla finanza ai media, collaborando con testate e realtà come Sardegna 1, Videolina, Radiolina, L’Unione Sarda e i portali del gruppo PBM. Un’esperienza che ha mescolato comunicazione, creatività e impegno civico.
«È stato un periodo intenso e creativo – ricorda – che mi ha lasciato tanto a livello umano e professionale».
Il volo verso gli Stati Uniti parte grazie a un suggerimento arrivato quasi per caso, da un’insegnante di inglese. Tra le ipotesi sul tavolo, Londra, New York e San Francisco. Poi la scelta di Miami, dove il clima favorevole e le condizioni economiche più accessibili lo convincono.
«La Florida, rispetto ad altri Stati americani, offre anche numerose agevolazioni fiscali e incentivi finanziari per le nuove imprese: un elemento fondamentale per chi, come me, desiderava costruire qualcosa da zero».
Quel “qualcosa” è oggi un’impresa specializzata in servizi ambientali, sanificazione e sicurezza. Ma il giovane cagliaritano non si è fermato alla logica del profitto.
Nei momenti più duri della pandemia ha messo gratuitamente a disposizione i suoi mezzi per aiutare la comunità, disinfettando ambienti pubblici, partecipando a iniziative per pazienti oncologici e fondando una charity – Victor Water for Life – che ha già portato acqua potabile in dieci villaggi del Kenya.
«Credo profondamente nel restituire qualcosa – spiega – . Sono partito da solo, senza conoscere nessuno, ma oggi sento il dovere di aiutare chi è in difficoltà, così come io stesso sono stato aiutato nei momenti più duri».
C’è però qualcosa che Miami non potrà mai dargli. Lo si intuisce quando parla dei ricordi, dei profumi della macchia mediterranea, di certe albe sarde che non si dimenticano.
«Gli affetti, prima di tutto. La mia famiglia, i miei amici, i miei nipoti. E poi gli odori, i sapori, la luce del sole. Non si dimenticano mai».
Per Andrea Cadelano la Sardegna non è mai davvero distante. Non solo perché ci torna ogni volta che può, ma perché ogni gesto – imprenditoriale o umanitario – ha la forma di chi parte da lontano, senza mai tagliare il filo.
«Sì, torno. Almeno per le vacanze. Ma intanto continuo a costruire, a lavorare, a dare il mio contributo qui. Perché, anche lontano, un pezzo di Sardegna resta sempre con me».