La Sardegna spicca purtroppo nella classifica delle Regioni italiane che hanno registrato più minacce agli amministratori locali.

L'Isola è al sesto posto, con 38 atti intimidatori registrati nel corso del 2019.

E' quanto si legge nella nona edizione del Rapporto "Amministratori sotto tiro", che censisce gli atti di minaccia e di violenza nei confronti degli amministratori locali e dei funzionari della Pubblica amministrazione.

In totale in Italia sono 559 gli atti intimidatori censiti da Avviso Pubblico nel 2019, uno ogni 15 ore: 83 le Province coinvolte – oltre il 75% del territorio nazionale - e 336 i Comuni colpiti, il dato più alto mai registrato.

Per il terzo anno consecutivo la Campania si conferma al primo posto, con 92 casi censiti. Segue la Puglia con i suoi 71 casi, terzo posto per la Sicilia con 66 casi censiti, poi Calabria, con 53 casi. Quinto posto per la prima regione al di fuori del Mezzogiorno: 46 atti intimidatori registrati in Lombardia, che rappresentano un nuovo record per le regioni del Centro-Nord Italia. In calo i casi censiti in Sardegna (38), stabile il Lazio (36). A chiudere le prime 10 posizioni ci sono l’Emilia Romagna (29, in aumento), la Toscana (24, in netto calo) e il Veneto (23).

IN SARDEGNA - I 38 casi dell’Isola sono un dato in controtendenza rispetto agli ultimi anni (-27% sul 2018) ma comunque significativo se si considera che la Regione non registra sul proprio territorio radicate presenze di organizzazioni criminali di stampo mafioso.

La provincia di Nuoro torna a essere il territorio più colpito dell’Isola, con 13 atti intimidatori censiti in 9 Comuni. Dodici i casi censiti nella provincia di Sassari. Sei gli atti intimidatori registrati nella provincia di Oristano. Quattro casi censiti nella provincia del Sud Sardegna. Tre casi registrati nella provincia di Cagliari.

Secondo il report, in Sardegna "la mafia non c’è, ma investe": nel corso del tempo capitali mafiosi sono stati investiti e riciclati anche sull’Isola e la criminalità comune, per gestire alcuni traffici illeciti, collabora attivamente con quella organizzata.

"Pur se caratterizzata da un’economia in oggettiva difficoltà - si legge nel dossier che cita una relazione della Direzione Investigativa Antimafia - la Regione gode di una fiorente vocazione turistica di sicuro interesse per nuovi investimenti che, in alcune aree di particolare pregio, possono raggiungere valori particolarmente elevati".

"QUESTIONE NAZIONALE" - "Il fenomeno delle minacce agli amministratori locali è diventato una questione nazionale - ha dichiarato Roberto Montà, presidente di Avviso Pubblico e sindaco di Grugliasco -. Il Rapporto Amministratori Sotto Tiro mira a far crescere questa consapevolezza e la percezione della gravità nell’opinione pubblica e al mondo politico. La crisi sanitaria generata dal Covid sarà accompagnata da una forte crisi economica e sociale che le mafie stanno già cercando di sfruttare per accumulare consenso sociale sui territori ed espandere la loro presenza nel nostro sistema produttivo e all’interno degli Enti locali. Le pressioni non mancheranno, così come il tentativo di corrompere amministratori, funzionari e dirigenti pubblici”.

“Gli atti intimidatori contro gli amministratori locali costituiscono una tematica attuale di estrema delicatezza, specie in questa fase dell’emergenza Covid - ha evidenziato il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese - Il fenomeno è in crescita e richiede attenzione perché i sindaci e gli amministratori rappresentano il punto di riferimento immediato per le comunità provate dagli effetti della pandemia. L’intimidazione contro un sindaco non solo è un’offesa alla comunità, ma è una lesione dei valori alla base del vivere civile, del principio democratico. Invito chi è vittima di tali atti a denunciare gli episodi per erodere la cosiddetta cifra oscura: noi dobbiamo conoscere per poter intervenire".

(Unioneonline/D)
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