I chiari di luna di Alitalia, sull'orlo dell'ennesimo crac, fanno riprendere quota al progetto della compagnia aerea sarda: "Qualcuno sostiene che è un'utopia, ma credo che tanti sarebbero contenti di avere una compagnia aerea. I limiti dell'attuale continuità sono sotto gli occhi di tutti", dice Dario Giagoni, capogruppo della Lega in Consiglio regionale, che già all'inizio della legislatura aveva proposto il tema con un'interrogazione al governatore.

In Corsica il sogno è già realtà da trent'anni, grazie a una compagnia che ha una flotta di 11 aerei, controllata al 60 per cento dalla Collectivité, l'equivalente della nostra Regione.

"Si può fare tutto, basta pagare", taglia corto Roberto Devoto, docente di Trasporti aerei nella facoltà di Ingegneria di Cagliari.

"La Corsica riceve dallo Stato francese circa 60 milioni di euro all'anno solo per la continuità aerea e può permettersi un sistema di collegamenti efficiente, garantito da una propria compagnia. Ma per far gestire a un vettore sardo la rete di voli che attualmente è garantita da Alitalia e Air Italy servirebbe un investimento da centinaia di milioni di euro all'anno".
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