Al lavoro al Brotzu senza vaccino, arrivano i carabinieri
La dipendente si è presentata al lavoro nonostante fosse stata sospesa. Ats: “Sono 750 gli operatori sanitari destinatari del provvedimento di sospensione”
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Si è presentata al lavoro in reparto all'ospedale Brotzu di Cagliari nonostante la sospensione per la mancata somministrazione delle due dosi di vaccino. E di fronte alla richiesta di abbandonare la corsia intimata da un suo superiore, la dipendente ha fatto capire di non avere nessuna intenzione di muoversi o di voler parlare con qualcuno per spiegare la sua posizione. E allora dal Brotzu è partita la inevitabile richiesta di intervento dei carabinieri.
I militari, giunti sul posto, hanno intimato alla lavoratrice di lasciare l'ospedale e questa volta la dipendente ha accolto l'invito.
PRIMO CASO – È accaduto sabato nell'ospedale cagliaritano ed è il primo caso in Sardegna di dipendente rimandato a casa dopo la sospensione per mancato vaccino.
La procedura ormai è scattata: l'Ats ha inviato agli ospedali l'elenco dei dipendenti non vaccinati. E dalle direzioni sanitarie stanno arrivando nelle case dei lavoratori le lettere di sospensione senza retribuzione.
750 OPERATORI COINVOLTI – Il provvedimento è valido sino al 31 dicembre, ma resta salva la possibilità di interrompere lo stop sottoponendosi alla doppia dose di vaccino. Solo una volta dimostrato di aver concluso il ciclo, il dipendente potrà tornare al lavoro.
Complessivamente sono circa 750 gli operatori sanitari che dovrebbero essere destinatari del provvedimento di sospensione.
(Unioneonline/v.l.)