L’aeromobile ha un guasto, decine di passeggeri sono abbandonati da questa mattina all’alba nell’aeroporto di Elmas. Accampati senza assistenza, né indicazioni. Una parte dei bagni è chiusa.  E non c’è nemmeno  la certezza sulla reale ora di partenza. Sempre che arrivi.  Perché è stata fissata per le 18,50. E tutti lo hanno appreso solo dalla lettura del display: nessuno ha comunicato niente. 

Il volo per Bergamo sarebbe dovuto decollare alle 6,45. C’è chi è in sveglio dalle 4, perché per fare quel viaggio sono arrivati passeggeri anche dall’Oristanese. 

«A quanto ci hanno detto quel velivolo da settimane colleziona una serie di avarie», spiega  Aristide Moriconi dalla sala partenze dello scalo, «l'ultima ieri sera. Eppure nessuno è stato avvisato. Il ricambio del pezzo guasto», è stato detto, «è arrivato tramite un  altro vettore Ryanair verso le 12, 50,  ma al tecnico occorrono minimo altre due ore per la sostituzione e collaudo».

Così la partenza è stata rischedulata per le 15,30. Ma alle 15 passate il gate era ancora deserto e dalla compagnia nessuno dà informazioni, né tanto meno aiuto. 

«Macché: ho cercato di capire di che morte dobbiamo morire, una delle hostess Ryanair di un altro volo mi ha cacciata in malo modo», racconta indignata Rosetta Scintu, arrivata a notte fonda da Cabras. Con una scuola di ballo era destinata a partecipare a delle gare nel nord Italia: «Oggi era fissata quella di Matteo, un nostro ragazzo non vedente: è saltata.  È anche il suo compleanno. Bel regalo».  

Ryanair si è occupata di coloro ai quali ha arrecato un disagio molto pesante? «Certo», ironizza Scintu, «ci hanno dato un buono da 4 euro, per il cibo. Peccato che il panino meno caro ne costi oltre 6. Le bambine», anche loro ballerine, «si sono comprate delle caramelle. E le madri hanno dovuto anche aggiungere soldi». Intanto, durante l’attesa da incubo che si protrae da 10 ore, si sono addormentate su un giaciglio di fortuna. Sono stremate. Una mano è arrivata dagli addetti di Sogaerdyn, la società che si occupa dell’handling nello scalo: hanno cercato di alleviare i disagi per quanto di loro competenza. 

Alle 15,30 sullo schermo è comparso l’avviso: si parte alle 18,50.  Con 12 ore di ritardo. Forse. «A un certo punto», aggiunge Moriconi, «ha iniziato a circolare la voce che il volo potrebbe essere cancellato. Una giornata persa, senza che nessuno, né della compagnia né dello scalo, si sia fatto vivo. Assurdo».

Enrico Fresu  

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