Addestramento, ma anche utilizzo di metodi sperimentali per le ricerche di Martina Lattuca, la quarantanovenne che da una settimana è scomparsa dopo essersi inoltrata lungo un sentiero della Sella del Diavolo

Le operazioni sono state svolte questa mattina dagli specialisti sommozzatori del comando dei vigili del fuoco di Cagliari, che  hanno inviato uomini e mezzi nautici, per effettuare attività di addestramento nelle acque dove, nei scorsi giorni, sono state concentrate le ricerche della donna.

In considerazione degli esiti negativi della ricerca sottocosta  sono stati applicati metodi ed attrezzature per poter impostare una ricerca su un fondale differente, più a sud rispetto al punto di ritrovamento degli effetti personali, ossia le scarpe. 

Una di tipo strumentale, in acque basse entro i  meno 20 metri, che consente di effettuare una scansione del fondale marino che rileva sia la sua conformazione che eventuali oggetti ricercati. L'altra, in immersione, con l'impiego di trascinatori e bussola subacquea che consentono di percorrere ampie distanze mantenendo il corretto orientamento prestabilito: è stato effettuato un percorso subacqueo, parallelo alla linea di costa, per l'ispezione a tappeto del fondale marino che si è potuto osservare.
L'addestramento è stato proficuo, fanno sapere dal comando, ma nel tratto marino battuto, ha dato esito negativo sulla ricerca di Martina.

Gli specialisti del Comando VF di Cagliari, attualmente composto da 26 unità, operano h 24 per 365 giorni all'anno, sono impiegabili, nel soccorso, in tutti gli scenari acquatici, sia in acque interne che in mare, anche in ambito regionale e nazionale, negli assetti Elisoccorritori (sono parte dell'equipaggio dell'elicottero VF), Speleosubacqueo e di Ricerca Strumentale Subacquea Integrata di alto fondale, che vedono l'impiego di Sonar e ROV (Remotely Operated Vehicle).

(Unioneonline)

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