Acqua pessima e dispersione da record: il servizio idrico in Sardegna è il peggiore d'Italia
Il dossier di Cna Sardegna che riprende il giudizio degli utenti raccolti dall'IstatPer restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Acqua di pessima qualità, livelli di dispersione idrica da record e spese di manutenzione tra le più alte d'Italia.
È un disastro il servizio idrico dell'Isola, secondo un dossier della Cna Sardegna che si avvale del giudizio degli utenti (dati Istat) e dell'analisi di alcune variabili dell'infrastruttura idrica.
Nel 2018 più del 38% delle famiglie sarde si è dichiarata insoddisfatta del servizio, mentre il 43,7% degli intervistati giudica insoddisfacente la qualità dell'acqua erogata, quanto a odore, sapore e limpidezza. Molto severo, dunque, il giudizio degli utenti sul servizio. Si tratta del dato più negativo tra le regioni italiane, pari a oltre il doppio della media nazionale, che si attesta al 14,6%.
Ma è solo una faccia della medaglia, e le altre non sono certo migliori. La Sardegna risulta la seconda regione italiana per dispersione idrica: il 55,6% dell'acqua immessa in rete non giunge all'erogazione. E la percentuale supera il 60% nelle province di Sassari, Oristano e Nuoro.
C'è poi la questione della spesa in manutenzione ordinaria: quinta per spesa totale, con 368 milioni di euro, la Sardegna detiene il primato assoluto tra le regioni italiane se si considera la spesa per abitante, che è di 223 euro. Quanto a manutenzione straordinaria, con 218 euro per abitante, è seconda solo alla Valle d'Aosta.
"Migliorare il sistema idrico e limitare gli sprechi è ormai prioritario, sia per il benessere dei cittadini che per favorire lo sviluppo economico", osservano Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario regionale della Cna Sardegna.
(Unioneonline/L)