A Cagliari il turismo vale 400 milioni di euro. E il settore, in vista della stagione estiva 2023, si “fa bello”, presentandosi forte e in crescita. «I numeri sono incoraggianti. Di fronte a noi ci sono mesi straordinari e ci stiamo preparando per viverli al meglio».

Così il presidente della Fipe Confcommercio Sud Sardegna Emanuele Frongia, intervenuto durante l’incontro “Pubblici esercizi e turismo. La città e il ruolo turistico delle imprese nel 2023”, organizzato al Thotel. All’ordine del giorno la presentazione dei dati sul numero delle imprese nel Cagliaritano, il loro fatturato e il numero dei dipendenti. Nel 2023 i bar, i ristoranti e locali nel centro storico di Cagliari sono 438, nel resto della città 686. Gli occupati sono 3300: 50% donne, 64% sotto i 40 anni e il 3% stranieri. «Il Covid, che a lungo ha bloccato il nostro settore, ora è un ricordo lontano. E dunque possiamo dirlo: siamo positivi. Le nostre sono aziende solide, sono 1.154 solo su Cagliari. Producono più di 265 milioni di euro, mentre il valore aggiunto supera i 130. Sicuramente le problematiche ci sono, dalla mancanza di forza lavoro ai trasporti. Ma la Pasqua in arrivo sarà un bel banco di prova per tutti».

Tra le preoccupazioni degli imprenditori presenti all’incontro, anche il “restyling” al quale sta andando incontro la città, divisa tra cantieri aperti e altri pronti a partire. «Spesso non viene riconosciuto il nostro ruolo all’interno della comunità. Per poter andare avanti con serenità abbiamo bisogno di risposte chiare: dove stiamo andando? Che lingua parleranno i turisti che verranno nell’Isola? La città è pronta per accoglierli?», continua Frongia. Ma il sindaco Paolo Truzzu non ha dubbi e rassicura: «Non credo che i cambiamenti in arrivo possano frenare le attività produttive. Anzi, possono essere uno stimolo e possono contribuire a rendere la città ancora più accogliente, dando qualche opportunità in più non solo ai cittadini e turisti ma anche a chi viene a fare impresa». E, anche se per un breve periodo i cantieri potrebbero rallentare la corsa del comparto turistico, «bisogna trovare un equilibrio e stiamo lavorando per portare sempre più persone in città. Le iniziative e gli eventi ci sono, i risultati dipenderanno sia dal lavoro dell’amministrazione che da quello di operatori commerciali e istituzioni. Se faremo gioco di squadra, coma abbiamo fatto negli ultimi anni, ci saranno occasioni per tutti», conclude Truzzu. 

E se i numeri fanno ben sperare imprese e attività produttive, c’è soddisfazione anche nel settore alberghiero che ora riprende a respirare dopo gli “strascichi” della pandemia. «Gli stranieri hanno ripreso a prenotare come prima del Covid. Questo, sommato a una clientela italiana che lo scorso anno ha fatto un record di presenze potrebbe darci un risultato migliore anche del 2019. Oggi le criticità che riscontriamo sono quelle legate alle risorse umane», spiega Paolo Manca, presidente di Federalberghi. Ma anche in questo caso, in Sardegna il trend è comunque «opposto al resto d’Italia, dove si riscontrano difficoltà ancora maggiori. Noi tutto sommato viviamo una situazione decisamente più rosea», spiega Manca. Ma si può ancora migliorare, facendo uno sforzo in più. «La città deve sicuramente lavorare sulla professionalizzazione e sull’accoglienza e i nuovi posti letto sono un’altra necessità. Ancora oggi la realtà conta circa 2500 posti, ma ne servirebbero altri», conclude il numero uno di Federalbeghi.

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