I due trentenni di Uras respingono l'accusa: «Non siamo stupratori. C'è stato il rapporto sessuale ma la studentessa era consenziente. Non c'è stata violenza». La difesa di N. F., macellaio di 33 anni, e M. P., cameriere trentacinquenne, è affidata ai legali, Francesco Atzeni e Francesco Piccioni che si dicono certi dell'innocenza dei loro assistiti. Ci sarebbero dei testimoni che avrebbero visto i due oristanesi uscire dalla discoteca Buddha beach assieme alla ragazza e rientrare, dopo più di mezz'ora, abbracciati.

I DUBBI Denunciati per violenza sessuale aggravata dagli agenti della Squadra mobile di Cagliari, i presunti stupratori raccontano la loro versione. Avrebbero conosciuto la studentessa cagliaritana durante la festa per l'addio al celibato di un loro compaesano che si deve sposare sabato. La giovane avrebbe iniziato a scambiarsi qualche effusione con N. F. Poi la decisione di uscire insieme a M. P, nello spiazzo davanti alla discoteca del litorale quartese. Secondo gli avvocati sarebbero stati visti dai buttafuori del locale. Non solo. Dopo quaranta minuti, e dopo il rapporto sessuale, i tre sarebbero rientrati abbracciati. «Abbiamo un'altra carta a nostro favore che speriamo di acquisire presto», fanno sapere i legali. Le telecamere del Buddha beach avrebbero ripreso questi due passaggi. In questo caso la versione della vittima verrebbe messa a dura prova: perché la giovane sarebbe rientrata abbracciata ai due ragazzi che pochi istanti prima l'avrebbero violentata? Ci sarebbero altri particolari che i difensori tengono top secret.

L'ACCUSA Anche gli investigatori della Squadra mobile starebbero acquisendo ulteriori particolari per verificare l'attendibilità della ricostruzione della studentessa. Su una cosa però gli agenti sembrano sicuri: la violenza c'è stata. Lo confermerebbe il referto rilasciato domenica mattina dai medici del pronto soccorso del Brotzu: violenza sessuale, abrasioni agli arti, ecchimosi su tutto il corpo e sul volto. Se davvero la vittima era consenziente, perché è stata ridotta così? Discordanze tra accusa e difesa anche su un altro passaggio. Secondo i giovani di Uras, la studentessa cagliaritana si sarebbe proposta di fare uno spogliarello in onore dello sposo. Secondo la vittima la richiesta sarebbe stata fatta dal gruppo di oristanesi che ha affittato un privé del locale per festeggiare l'addio al celibato. Infine c'è l'interrogativo sulla droga. Chi l'ha portata? La ragazza è stata costretta a prenderne o lo ha fatto di sua spontanea volontà?

MATTEO VERCELLI
© Riproduzione riservata