Bimba nata morta gettata tra i rifiutiInterrogato il necroforo dell'ospedale
Proseguono le indagini della Procura dopo che una donna di Calasetta ha denunciato che la sua bambina nata morta al Sirai di Carbonia è finita "per errore” tra i rifiuti smaltiti all'inceneritore.Per restare aggiornato entra nel nostro canale Whatsapp
Qualcuno sa per certo cosa è accaduto, eppure le tracce del feto morto e mai seppellito si perdono nel momento in cui è stato consegnato al necroforo. Dopo che la donna ha deciso di rendere pubblica la triste storia della sua bimba nata morta al Sirai di Carbonia e finita "per errore" tra i rifiuti dell'ospedale smaltiti all'inceneritore (così le è stato detto in ospedale), sono iniziati a emergere nuovi particolari che ora gli inquirenti della Polizia giudiziaria (aliquota Asl) stanno analizzando con attenzione su mandato del pubblico ministero Andrea Massidda. Analoga è la cura con la quale la dirigenza della Asl ha chiesto di verificare ogni singolo istante che ha preceduto il viaggio del feto verso l'inceneritore: se errore c'è stato chi l'ha commesso?
Intanto ieri è stato sentito il necroforo e le persone che nella notte tra il 2 e il 3 settembre 2012 (data del parto) sono state protagoniste della vicenda.
LA PRASSI - La legge prevede che entro 24 ore dal parto si prenda una decisione riguardo al seppellimento. La decisione della mamma è stata quella di delegare l'ospedale, compilando un apposito modulo, di occuparsi di tutto riservandosi di farsi poi accompagnare alla tomba della figlia. Il modulo va consegnato al necroforo assieme al feto. Ma quando la donna si è presentata per chiedere della figlioletta il necroforo le avrebbe detto che non le era mai stata consegnata.
I particolari nell'articolo di Stefania Piredda sull'Unione Sarda oggi in edicola.