«Le liste d'attesa non possono essere abbattute ma vanno governate a partire dal territorio. Sul ruolo dei medici di medicina generale e sulla loro capacità di intercettare i nuovi bisogni fra ambito territoriale e ospedaliero si gioca la sostenibilità del sistema sanitario nazionale».

Ne è convinto l’assessore regionale alla Sanità, Armando Bartolazzi: sono le sue parole  in apertura del congresso nazionale Fimmg, Federazione Italiana dei Medici di Medicina Generale, in programma fino al 12 ottobre a Villasimius.  Bartolazzi ha parlato del ruolo cruciale dei medici di medicina generale. 

«La Sardegna è una regione molto complessa dal punto di vista orografico e con una demografia via via sempre più dispersa all’interno dei territori. Questo dato strutturale», ha aggiunto l’esponente della Giunta Todde, «va ad intrecciarsi con l’evoluzione della professione medica e delle relative risposte di cura verso i pazienti. Oggi la medicina utilizza sempre più i Big Data e la tecnologia, intrecciando biologia e statistica e sfruttando le potenzialità del digitale». 

Per Bartolazzi «occorre rendere la professione del medico di medicina generale nuovamente attrattiva per i giovani, non soltanto prevedendo incentivi economici, ma anche rinnovando i corsi e le materie di studio. In Europa i corsi di specializzazione si fanno e possono essere seguiti part time: quella è la direzione da seguire».

Un medico di famiglia «deve poter prendere in carico il proprio assistito offrendo test diagnostici rapidi, elettrocardiogramma, ecografie, radiografie. Solo così riusciremo a rilanciare il ruolo del medico di medicina generale», ha concluso l’assessore. 

(Unioneonline)

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