Eccola, la ribellione pacifica. Mezza Sardegna, ieri mattina, si è svegliata tappezzata di striscioni e scritte contro le cosiddette aree idonee. Le scritte, tutte uguali, sono apparse all'altezza di ponti e piazzole.

La sigla di rivendicazione delle scritte è di un nuovo gruppo, probabilmente di una new entry nella Rete di Pratobello, di cui ancora non si sa di fatto nulla: una grande R, realizzata utilizzando la bandiera della Sardegna con le asticelle che si piegano, per formare un simbolo che in sardo riconduce alla Rebellia, che sta per rivoluzione, oltre che per ribellione. 

Gli stendardi e le scritte sono apparsi un po' in tutte le strade di collegamento ai grossi centri dell'Isola. Ad esempio nella Strada statale 130 e poi in direzione Carbonia, nella Carlo Felice a Villagreca ed altri centri fino a Marrubiu e, poi, Macomer. Nella 131 dcn fino a Budoni.

«È evidente», dice Pasquale Mereu, sindaco di Orgosolo e padre della Pratobello 24, «che in tutta la Sardegna sta crescendo la voglia di non lasciare niente di intentato per far valere la volontà di 211mila sardi». 

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