Assunti da facchini e poi usati come camerieri. Pagati per un part time ma sfruttati dodici ore al giorno. Ferie, malattia, contributi, tfr, sono diritti sconosciuti. Molti non esistono per niente: fantasmi che vagano nella giungla del mercato del lavoro. Si spaccano la schiena nei campi, puliscono gli uffici, assistono anziani e disabili, fanno i buttafuori nelle discoteche, operano al buio curvi nei retrobottega, salgono su impalcature e rischiano la vita senza neppure un caschetto a proteggere la testa.

LE STIME - La Cisl rilancia l'allarme e chiede a gran voce di intensificare la lotta al lavoro nero. Stima, il sindacato, che nell'Isola il fenomeno tocchi 80mila persone, per un'evasione complessiva di 800 milioni di euro. "Stiamo parlando di cifre enormi, se riuscissimo a combattere questa piaga", sottolinea il segretario generale Ignazio Ganga, "avremmo le risorse per rilanciare sviluppo e occupazione. Nelle casse della Regione mancano, rispetto alla precedente programmazione, circa 260 milioni di euro del Fondo sociale, quello con cui si finanzieranno le politiche attive del lavoro per sette anni. Potremmo colmare questa mancanza tre volte".

L'AGRICOLTURA - Dice Rita Poddesu, segretaria Flai Cgil, che "si parla tanto delle criticità dell'agricoltura e ci si dimentica che spesso la condizione del comparto è frutto della scarsa lungimiranza delle imprese. Purtroppo, quando si parla di agricoltura, il fattore lavoro e quello degli addetti come d'incanto scompare. È fondamentale che gli interventi a sostegno delle imprese agricole siano concessi solo alle imprese che dimostrano di avere rapporti di lavoro regolari con i dipendenti, che applicano le tabelle salariali previste dai contratti e che versano regolarmente i contributi previdenziali".

L'EDILIZIA - Gianni Olla, segretario generale Uil, si concentra su un altro dei settori funestati dal nero, l'edilizia. "Una grossa responsabilità ce l'ha la politica, che non è stata capace di rispondere ai nuovi bisogni, di mettere su una task force che contrasti il fenomeno a monte. Penso ad esempio alle gare d'appalto, dove si lascia di fatto campo libero all'imprenditore di applicare i contratti che vuole, non si verifica in partenza quante risorse servono per costruire un'opera o non si rileva che le ore necessarie per un lavoro non corrispondono a quelle totalizzate nelle buste paga. Quello che ci capita spesso è vedere operai con elevata professionalità inquadrati da manovali, con decurtazioni anche di 300 euro dallo stipendio".

GLI IMPRENDITORI - Per il presidente di Confindustria Alberto Scanu, "l'eliminazione dei voucher porterà sicuramente a un incremento del lavoro nero. Nel turismo, ad esempio, erano una manna dal cielo, e se è vero che qualche volta se n'è abusato, spesso costituivano l'unica possibilità per assumere per pochi giorni e con una copertura contro gli infortuni".

LA REGIONE - L'assessore regionale al Lavoro Virginia Mura sottolinea che "pur non avendo competenze dirette sul contrasto al lavoro nero, abbiamo sempre cercato in ogni misura varata di favorire buona occupazione, di qualità, sicura e supportata da contratti regolari".

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