I sindacati della polizia penitenziaria dell'isola annunciano un nuovo sit-in di protesta a Cagliari il prossimo 4 febbraio davanti al Consiglio regionale.

L'ultimo era stato promosso ad Oristano davanti alla direzione della Assl, lo scorso 2 gennaio. Nonostante le promesse non sono stati ancora realizzati gli annunciati reparti detentivi negli ospedali delle città che ospitano la maggiori carcere dell'isola.

"Ad oggi non è cambiato niente e sono rimaste solo le promesse - scrivono i sindacati di categoria del Sappe, Osap, Uil-Pa, Sinappe, Uspp, Cisl, Cgil e Cnpp - così come non è stato nemmeno consegnato l'unico repartino detentivo protetto già realizzato, nell'ospedale cagliaritano del Santissima Trinità. Inoltre, non è` stato individuato nessun locale idoneo, anche negli aeroporti di Alghero e Olbia, dove poter ospitare in sicurezza, i detenuti in transito, da e per la penisola". Le organizzazioni sindacali della polizia penitenziaria hanno messo in evidenza che negli ultimi anni in Sardegna è mutata notevolmente, rispetto al passato, la popolazione carceraria con la presenza di detenuti di altissimo spessore criminale, molti dei quali conosciuti alle cronache. "Nonostante in più occasioni, abbiamo denunciato che la mancanza dei servizi citati, stanno determinando gravi rischi per la sicurezza pubblica - riprendono i sindacati - e che il personale è costretto a piantonare i detenuti presso le corsie degli ospedali, senza la garanzia degli standard minimi di sicurezza nei confronti dei cittadini, ad oggi constatiamo un silenzio assordante da parte delle autorità che dovrebbero assolvere alle richieste. Sono stati numerosi, i casi in cui, i detenuti hanno provocato tensioni, abbiano aggredito i poliziotti e danneggiato le camere ospedaliere, mettendo a repentaglio l`incolumità degli altri pazienti, che loro malgrado, si trovavano ricoverati nelle stesse camere o nelle stesse corsie. In tutti gli aeroporti sardi, manca un punto d'appoggio per le varie scorte in transito e laddove è presente, come presso l`aeroporto di Elmas, il personale è costretto a utilizzare per le incombenze relative alla traduzione dei detenuti, un container adattato, sporco, inefficiente ed inidoneo. E` facile quindi prevedere, che con l`arrivo imminente dei detenuti 41 bis a Cagliari - concludono i sindacati - sarà impossibile garantire i dovuti livelli di sicurezza, senza un idoneo ufficio presidiato dagli Agenti, così come capita di sovente a Sassari, ogni qualvolta un detenuto sottoposto al regime del 41 Bis, debba essere tradotto".

Le organizzazioni sindacali si sono dati appuntamento martedì 4 Febbraio 2020, dalle ore 09, davanti alla sede del Consiglio regionale della Sardegna, per manifestare e denunciare il disappunto, l'inefficienza, e continuare a protestare pubblicamente, per i diritti del personale di Polizia penitenziaria e garantire la sicurezza dei cittadini.
© Riproduzione riservata