La Corte costituzionale ha bocciato il ricorso sull'aumento degli accantonamenti presentato dalla Regione Sardegna.

La sentenza rimanda al mittente la richiesta di non incrementare le risorse che la Regione deve garantire ogni anno per la finanza pubblica.

Un atto che non dovrebbe cambiare la quota di 684 milioni di euro messa a bilancio per il 2017, ma che rischia di far lievitare il contributo a 848 milioni nel 2018.

Un atto che indispettisce la Regione che "si accolla totalmente la spesa per la Sanità", dice il presidente Francesco Pigliaru, che rilancia la necessità di un "confronto politico con il governo".

Anche perché la scelta del governo si fondava sull'aumento degli accantonamenti per la copertura della spesa sanitaria delle Regioni ordinarie.

I CONTI - L'assessore al Bilancio, Raffaele Paci, ha spiegato i dettagli di una sentenza che, se da un lato boccia il ricorso, dall'altro "fornisce alcuni elementi positivi per continuare il confronto con lo Stato".

La Regione dal 2012 al 2017 ha versato nelle casse dello Stato oltre "3,3 miliardi di euro di accantonamenti", ricorda Paci. Se la quota dovesse superare gli 800 milioni significa "non versare alla Sardegna il gettito Irpef dovuto".

Pigliaru è pronto a rilanciare il confronto perché "vero che siamo davanti a un problema politico che necessita di un robusto appello alla leale collaborazione con il governo".

L'accordo sul pareggio di bilancio ha esposto la Regione a una sperimentazione che "pensavamo fosse meglio rispetto ai vincoli del Patto di stabilità", dice il presidente, "ma adesso dobbiamo far valere le nostre ragioni negli incontri con il governo".

La Giunta ha deciso di impugnare la decisione del ministero dell'Economia che prevede ulteriori risorse erariali dalla Regione sulle tasse automobilistiche: "Si tratta di circa 4 milioni", spiega Paci, "ma è il segnale della nostra attenzione". Nella prossima Finanziaria regionale non verranno inseriti i maggiori accantonamenti previsti dalla Stato: "In tal caso dovrà essere il governo a impugnare la nostra legge", sottolinea Paci.

LA SANITÀ - Quando si parla di bilancio regionale è inevitabile che si debba fare riferimento alla Sanità, totalmente a carico della Sardegna, con un costo di oltre 3 miliardi all'anno.

Un onere che porta l'assessore, Luigi Arru, a parlare di "sentenza inaccettabile perché abbiamo dimostrato di utilizzare con parsimonia e coscienza ogni euro del bilancio".

Lo Stato chiede più soldi a chi garantisce il servizio sanitario a proprie spese, per finanziare le regioni che non hanno questo peso sul proprio bilancio.

"Abbiamo acquistato i farmaci innovativi e facciamo grandi sacrifici per garantire ai cittadini i livelli essenziali di assistenza", dice il titolare della Sanità, "lo Stato non può pretendere ulteriori risorse da parte nostra".

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