Dai corbezzoli ai gelsi ai nespoli, passando per alberi di Giuda, lecci, mandorli e agrumi, e arrivare a carrubi, olivastri, perastri, susini e melograni. Da questi esemplari verrà fuori la popolazione da 859 alberi che la Alb Spa, l’azienda produttrice dell’acqua Smeraldina, è pronta a piantare in Sardegna.

Non un numero casuale, ma il frutto di un calcolo ragionato: gli alberi andranno a compensare l’emissione di Co2 di tutto il 2021, seguita alla produzione di acqua minerale in Pet. Ad andare a braccetto con la Smeraldina sarà Alberea, una società benefit di Sassari già impegnata nella riforestazione del Mediterraneo. 

Il via alle piantumazioni, che tengono conto del contesto e del territorio su cui insistono, avverrà in una fattoria didattica ad Assemini, dove nasceranno le prime 300 piante. Poi si procederà in tutta la Sardegna sino al prossimo gennaio. 

Le piante «contribuiranno concretamente alla salute dell’ambiente che ci ospita», si legge in una nota, «allo sviluppo sostenibile del territorio e all’aumento del capitale naturale, producendo flussi di servizi vitali che includono produzione di cibo e materie prime, purificazione dell’aria, stoccaggio di Co2, creazione di bellezza e di spazi vivibili, sia per gli utilizzatori umani sia per gli animali, selvatici e domestici. Per l’azienda di Tempio Pausania, che da sempre ha a cuore la salvaguardia dell’ambiente e del territorio, si tratta», conclude il comunicato, «del primo progetto di questo genere, e di certo non sarà l’ultimo».

(Unioneonline)

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