27 aprile 2012 alle 15:17aggiornato il 27 aprile 2012 alle 15:17
2011: anno nero per l'edilizia sardaPersi 13 mila posti di lavoro
Anno nero il 2011 per le costruzioni in Sardegna: calano investimenti e volume d'affari rispettivamente del 6,5 e del 5,8 per cento.In caduta libera la produzione edilizia: -19,3 per cento nel residenziale, -27 per cento nel non residenziale. Male anche le compravendite (-6,9%) e le infrastrutture (-12%). La fotografia impietosa della crisi emerge dal rapporto della Cna costruzioni presentato questa mattina dai vertici dell'organizzazione. E il 2012? Ancora segno meno, ma la caduta si fermerà al -1,1%, non si potranno comunque recuperare i posti di lavoro persi in questi anni. "Occorre rilanciare il tema della riqualificazione, del riuso, del risparmio energetico, delle energie rinnovabili - hanno spiegato Francesco Porcu e Mauro Zanda, segretario regionale e presidente di categoria della Cna analizzando i numeri dell'anno passato - Su 465.000 edifici esistenti in Sardegna, circa 160.000 sono stati costruiti prima del 1961, ben 100.000 sono in cattivo stato di conservazione". Il risultato per il 2011 delinea uno scenario di crisi in tutta l'Isola, ad eccezione delle province Olbia-Tempio, Ogliastra e Oristano. Percentuali negative tra il 17 e il 20% per Sassari, Nuoro, Medio Campidano e Carbonia Iglesias. Più modesta la flessione a Cagliari (11,5%). Nel 2012 la provincia del capoluogo sardo (-2,3%) è quella che insieme a Olbia-Tempio (-11,7%) e in misura minore all'Ogliastra (-2,5%), determinerà la fase di stagnazione del mercato regionale, annullando la ripresa prevista a Sassari (+7,5%), Oristano (5,6%), Carbonia Iglesias (3,6%) e Nuoro (2%). Stabile il Medio Campidano. Situazione sempre drammatica sul fronte lavoro. Il 2010 ha segnato la terza riduzione consecutiva del numero di occupati nel settore, che, dopo aver perso più del 7% nel 2009, e ancora quasi il 2% nel 2009, nel 2010 si è ridotto del 7,5%, e ha continuato a scendere nei primi due trimestri 2011 (-2,1% e -8,1%) con un live rimbalzo nel terzo trimestre. Nell'ultimo anno i posti persi risultano essere circa 13.000, mentre sono state autorizzate oltre 3,7 milioni di ore di Cig, tra quelle ordinarie, straordinarie e in deroga. Rispetto al 2010 si tratta di una crescita del 39%, che sale al 48% se riferita all'edilizia in senso stretto.
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