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Ricettazione di beni archeologici e scavi clandestini: 56 ordinanze
12 dicembre 2025 alle 14:05
Roma, 12 dic. (askanews) - I carabinieri del gruppo Tutela Patrimonio Culturale di Roma, supportati dai reparti territoriali competenti, hanno eseguito due ordinanze di applicazione di 56 misure cautelari, emesse dai Tribunali di Catania e Catanzaro nei confronti di altrettante persone ritenute responsabili, a vario titolo, di far parte di gruppi criminali dediti agli scavi clandestini e alla ricettazione di beni archeologici trafugati.Tra i reati contestati a vario titolo, violazione in materia di ricerche archeologiche, impossessamento illecito di beni culturali appartenenti allo Stato, ricettazione di beni culturali, loro esportazione illecita, contraffazione di opere d'arte. Oltre 200 i militari impegnati tra diverse province di Sicilia, Calabria. Due le indagini che sono confluite in una più vasta quando è emerso, secondo gli inquirenti che la squadra di "tombaroli" siciliana dell'indagine denominata "Ghenos", operava anche in Calabria, in collaborazione con gli indagati dell'indagine "Scylletium".I carabinieri di Palermo, nella prima fase investigativa, hanno sequestrato tra le altre cose circa diecimila reperti archeologici, tra cui 7000 monete antiche riconducibili a diverse tipologie di conio raro, di epoca greca, alcune in bronzo di eccezionale importanza storico-culturale appartenenti alle zecche di Heraclea, Reggio, Selinunte, Siracusa e Gela. Il valore complessivo dei reperti sequestrati ammonta a 17 milioni di euro.
