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La elezioni in Olanda, nuova sfida per l'estrema destra europea
29 ottobre 2025 alle 17:20
L'Aia, 29 ott. (askanews) - Saranno un momento "significativo" nella storia dei Paesi Bassi le elezioni parlamentari anticipate che dovrebbero fornire una misura della crescita dell'estrema destra in Europa. Lo dice il primo ministro olandese Dick Schoof andato a votare come ogni olandese avente diritto. Di sicuro sono una nuova sfida per l'estrema destra europea."Se accetti questo lavoro, sai che un giorno finirà. In questo caso in particolare, per il ritiro di Geert Wilders dalla coalizione. Dovevamo indire le elezioni. Oggi è il giorno delle elezioni, quindi questa è una decisione legittima. Spero che tutti nei Paesi Bassi vadano a votare. In questo modo, potranno anche influenzare il nuovo governo e il nuovo primo ministro", dice Schoof.Il leader dell'estrema destra Geert Wilders, 62 anni, è una forza dominante nella politica olandese da oltre 20 anni: chiede incessantemente la fine di ogni forma di immigrazione clandestina e mette in guardia dalla minaccia esistenziale che, a suo dire, l'Islam rappresenta per i Paesi Bassi. Sembrava destinato a una carriera all'opposizione, finché una sorprendente vittoria alle elezioni del 2023 non ha spinto il suo partito al governo per la prima volta. Ma privo del sostegno degli altri partiti, Wilders ha dovuto reprimere il suo desiderio di diventare primo ministro. Così un governo di destra, di breve durata, è stato invece guidato da Schoof.Ma ora che il suo Partito della libertà (Pvv) è in cima ai sondaggi, Wilders spera che quel desiderio possa finalmente essere esaudito. Sebbene le sue possibilità di entrare effettivamente a far parte di un governo sembrano ancora una volta scarse, dato che i principali partiti escludono di collaborare di nuovo con lui.Più gettonato, pur nell'incertezza della vigilia, il 42enne Henri Bontenbal che ha rilanciato i Cristianodemocratici, popolare che ha fatto campagna all'insegna del pragmatismo con lo slogan "E' tempo di una politica normale", ma che è anche disposto a finanziare un rafforzamento della spesa militare attraverso un aumento dell'IVA e tagli ai bilanci sanitari. Proprio nel paese del quale l'attuale numero uno della Nato Mark Rutte è stato premier fino al 2024, e dove si è tenuto l'ultimo vertice dell'Alleanza, in cui si è deciso l'aumento di spesa.
