A Roma i giochi di sopravvivenza di "Squid Game" sono realtà

22 novembre 2021 alle 21:59aggiornato il 22 novembre 2021 alle 22:00

A Roma, una società di eventi organizza i giochi di sopravvivenza di "Squid Game", la serie coreana dei record di Netflix, dall'inizio alla fine. Un due tre stella, tiro alla fune, biglie, il celebre calamaro e così via, ovviamente ci sono le guardie vestite di rosso, la bambola-robot, un solo vincitore ma fortunatamente si muore solo per finta. "La serata sta andando benissimo, almeno dal mio punto di vista, un po' di meno peri partecipanti, perché vengono massacrati, ma penso che si stiano divertendo", ha spiegato a France Presse John Charleston, dello staff.

I partecipanti vengono prelevati da un punto di raccolta e portati a bordo di furgoni in un campo dove i giochi vengono realizzati all'aperto, come il famoso primo gioco "Luce rossa, luce verde". Dopo i giochi all'aperto le squadre vengono portate in un ristorante, dove possono mangiare qualcosa, ma non troppo, perché i giochi proseguono. Ma attenzione, chi sbaglia a intagliare la sua formina di caramello viene eliminato... Chiara Gaccetta, partecipante, 20 anni, racconta ad Afp: "In realtà è nato tutto da un post e avendo visto al serie tv dovevamo per forza venire. È stata un'esperienza che consiglierei assolutamente, perché oltre al divertimento c'è sempre quell'adrenalina, è veramente fatto bene".

Valentina Di Filippo, 28 anni: "Sicuramente il gioco che mi è piaciuto di più è stato quello della torre, perché sono salita sulla gru a 30 metri e avevo il potere di lanciare le palline sotto, quello è il gioco che mi è piaciuto di più e mi sono divertita tantissimo". William Bertozzi, Art director di E20 Service, ad Afp: "Non posso spoilerare niente. É basato molto sul divertimento fisico ed emozionale, lo possiamo chiamare emozionale la cosa. Dobbiamo far sì che le persone non si sentano a loro agio prima di tutto, quindi buttate in un campo, pensano di andare al ristorante e non ci vanno, pensano di parcheggiare e non parcheggiano, pensano di avere la macchina quando hanno finito e non ce l'hanno".

Divisi in squadre i giocatori non si conoscono e devono riuscire ad arrivare alla fine del gioco, cercando di perdere meno punti vita possibili, per passare alla prova successiva.

(Unioneonline/L)