L'esperienza Siddùra
Nel borgo medievale di Luogosanto, l'azienda agricola Siddùra sceglie, ogni giorno, di dedicarsi alla produzione di un capolavoro: i vini della cantina Siddùra donano un'esperienza sensoriale di stupore verso il palato e assaporarli è come portare via con sé un regalo che respira di Sardegna.
La dedizione del team Siddùra si concentra, dal 2008, su una crescente ricerca, sperimentazione e passione creativa.
Impegno e sogno si fondono per dare nuovo respiro a una proprietà abbandonata trasformandola in una cantina immersa nella macchia mediterranea, e perfezionando la sinergia tra qualità, amore per la terra e unicità.
L'ambizioso progetto si costruisce sull'incontro delle favorevoli condizioni climatiche e della natura: i terreni delle vigne di Siddùra sono un misto di granito, sabbia e argilla, spesso aridi, giusti per la viticoltura. Ciò che nasce è la connessione perfetta tra terra e vigneti da sorseggiare in un vino dal sapore unico.
Una produzione di 350mila bottiglie,  e seicento riconoscimenti nazionali ed internazionali che premiano Siddùra per la sua vocazione vitivinicola, tra gli ultimi: Miglior Cantina Italiana 2021 e il Maìa come Miglior Vermentino d'Italia 2023.

Maìa, il vino più iconico
Il migliore tra i migliori vermentini italiani è il Vermentino di Gallura DOCG Superiore Maìa di Siddùra: già vincitore della 30esima edizione del Premio Vermentino qualificandosi al primo posto nella sfida tra i migliori Vermentino d’Italia, Maìa ha conquistato anche i Tre Bicchieri Gambero Rosso 2024, uno dei premi più ambiti a livello nazionale e che confermano l’eccellenza di questa perla a bacca bianca.

La Sardegna testimonia la crescita esponenziale della qualità dei Vermentini DOCG prodotti nella zona della Gallura che verso questo vitigno raggiunge il suo massimo e per questo vanta l'unica DOCG dell'isola.
Il desiderio di innovazione ha spinto Siddùra a perfezionare il suo già eccellente vino. Ecco che, l’enologo della cantina Dino Dini sceglie di inserire un nuovo elemento nella produzione del Maìa: i tini troncoconici. “Seppur sia sempre il territorio a garantire la qualità del Vermentino prodotto a Siddùra e l’ausilio dei tini troncoconici sin dalla fermentazione si è dimostrata essere vincente per esaltare le peculiarità aromatiche delle nostre uve. Il vino resta poi in affinamento negli stessi, sino a primavera inoltrata, così da maturare il suo noto bouquet” - racconta Dino Dini.
Il Maìa è il solo a venir lavorato in tini troncoconici, perché le uve Vermentino selezionate e raccolte a mano sono idonee, dopo una breve macerazione pre-fermentativa a freddo, a concludere il ciclo fermentativo e poi l'affinamento a contatto con il rovere in recipienti grandi da 40 e 30 ettolitri. “Il vino così lavorato ottiene struttura e carattere, che lo rendono compatibile anche a lunghi affinamenti in bottiglia. Il Vermentino, con il Maìa, si conferma uva adatta a consegnare prodotti longevi che migliorano con la permanenza sui lieviti nel lungo periodo”, spiega l'enologo di Siddùra.

I vini Siddùra
La filosofia del grande gruppo Siddùra si riflette sull'eccellenza come obiettivo primario: nulla è lasciato al caso, cura del dettaglio e l'ecosostenibilità rendono magica l'esperienza di assaporare un vino di qualità.
Siddùra (in gallurese sella come le colline su cui si arrampicano i filari dei vigneti), raccoglie l'eredità di una antica produzione vinicola che già negli anni Cinquanta del secolo scorso imbottigliava vermentino per il florido mercato dell’isola de La Maddalena. Quaranta ettari di vigneto che danno vita a dieci vini pregiati che portano nel mondo la purezza della Sardegna: i Vermentini di Gallura Spèra (fascio di luce) Maìa e Bèru, il Cannonau rosato Nudo, i Cannonau, DOC e Riserva, Èrema e Fòla (favola) i Carignano Bàcco ed Èstru, l’internazionale Tìros e il passito Nùali.
La sostenibilità ambientale rientra tra i punti cardine delle tecniche di produzione, coltivazione e commercializzazione di Siddùra. L'attenzione all'ecosostenibilità si rintraccia in tutta la filiera: dal vigneto, in cui si monitora l'umidità della terra, sino alla cantina, passando per l'autonomia elettrica grazie ai pannelli fotovoltaici e il controllo sul risparmio idrico.
La strada percorsa con successo dalla Cantina Siddùra vede la contaminazione tra tradizione e innovazione in cui l'antico sapere si mescola alla sperimentazione per creare un prodotto autentico e fiero come la sua isola.

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