Il 2 novembre 2022, in occasione della Giornata dei Defunti, è stata messa online Zephorum, la prima piattaforma al mondo a occuparsi interamente della sepoltura digitale e della commemorazione dei defunti anche sul web. Un progetto innovativo riguardante una materia che ci è tanto cara nella vita reale, quanto ancora sconosciuta in quella digitale. Novità dentro la novità è il fatto che l’idea non sia stata lanciata da una big tech californiana, ma da una startup sarda, amministrata da Giulia Salis Nioi, una CEO under 36 che ha studiato e lavorato in giro per il mondo, per poi scegliere di tornare a vivere (e investire) in Sardegna.

D: Giulia, partiamo dal principio: com’è nata l’idea di un webetery, un cimitero digitale?

R: È nata tre anni fa, durante una notte d’estate insonne (ero appena diventata mamma). Stavo rileggendo un mio vecchio post dal mio profilo Facebook, e tra i commenti degli amici, ho trovato quello di una persona che nel frattempo era venuta a mancare. Subito mi ha colto una strana sensazione di fastidio, quasi un brivido: mi è sembrato di trovarmi faccia a faccia con un fantasma. Fino a quel momento avevo pensato di essermi congedata da quella persona, di averla salutata per sempre. E invece mi sono resa conto che non avrebbe potuto riposare in pace, finché delle parti di lei, di ciò che è stata, che ha pubblicato di sé, fossero rimaste disperse online. Subito dopo ho immaginato quanto potesse essere difficile per i suoi parenti più stretti doversi confrontare ogni giorno con questo problema e con la propria sofferenza. Per questo mi sono detta: bisogna fare qualcosa.

D: Dunque hai iniziato ad attivarti. E cosa hai scoperto? Qual è la situazione?

R: Ho scoperto che la situazione è molto complessa, e che questo problema continuerà a crescere, fino a quando online ci saranno più profili di persone decedute rispetto a quelli di persone vive, cosa che si verificherà, secondo l’Università di Oxford, entro i prossimi decenni.

D: Hai detto “bisogna fare qualcosa”. Cosa si può fare?

La legge italiana dice che i nostri profili online, così come ciò che pubblichiamo da quei profili, fanno parte del nostro patrimonio affettivo, e quindi vanno in eredità appunto ai nostri eredi. Dunque questo significa che effettivamente tutto ciò che pubblichiamo, scriviamo, postiamo, appartiene a noi, e che noi possiamo esercitare una volontà, e gli eredi un diritto. Ma questo non è così semplice da ottenere, perché le policy per l’eredità digitale, nonostante la legge, variano per singolo provider (Facebook, Instagram, TikTok, Google, etc), e spesso l’erede si trova da solo, in un momento di grande sofferenza, a dover combattere contro i mulini a vento. Rivolgersi singolarmente a un servizio legale può diventare molto costoso, e non risolve il problema della commemorazione, e cioè: una volta ottenuta l’eredità digitale, come si utilizzerà? Per un ricordo privato, o pubblico? Perché nel secondo caso, si aggiunge anche la spesa per fare un mini-sito dedicato a quella persona.

D: Quindi qual è la soluzione?

R: La soluzione è stata sempre a portata di mano. L’umanità sin dalle origini ha riconosciuto come importante la commemorazione dei defunti. E quindi, dall’antichità, si sono sviluppati riti, culti e modalità di saluto e ricordo. Questo sia a livello culturale, che affettivo, che legale. Siamo su internet solo da 30 anni, ma negli ultimi 10, e soprattutto durante la pandemia, c’è stata una forte accelerata della nostra presenza online. Le persone continuano a morire, ma mentre si dispone del corpo e della memoria nella vita reale, ancora non lo si fa su quella digitale. Eppure, l’esigenza è la stessa. Ed ecco la soluzione: trattare gli utenti non come insieme di dati e account, ma come persone. Restituire dignità, tutela e pace.

D: Qui entra in gioco Zephorum. Che cosa fa la vostra piattaforma?

R: Zephorum è la prima piattaforma al mondo a offrire servizi funebri digitali completi, creando un ecosistema parallelo a quello esistente nella vita concreta. I nostri due prodotti principali si chiamano Urna (Riposa in Privacy) e Tomba (Riposa in Pubblico). Si possono acquistare entrambi sia dopo la morte di un caro, sia come forma di espressione della propria volontà per il futuro. L’acquisto avviene in modo semplice, come in un normale ecommerce. Con la tomba e con l’urna, i nostri operatori staranno vicini alla famiglia, aiutandoli nel processo di ottenimento dell’eredità digitale da tutti gli account selezionati. Una volta ottenuta, l’eredità digitale viene riunita in un solo spazio: nel caso dell’urna, viene restituita agli eredi, che commemoreranno il proprio caro privatamente, aprendo le sue foto, i suoi video e i suoi testi quando vorranno. Nel caso della tomba, l’eredità digitale verrà seppellita all’interno del nostro webetery, ma gli eredi potranno condividere foto, video e testi del defunto, gestendoli come si prendono cura della tomba reale nel cimitero. È un sistema che garantisce il diritto all’eredità digitale soddisfacendo allo stesso tempo il bisogno di ricordare.

Infine, con la tomba ex novo, una variante della tomba, offriamo la possibilità di commemorare un defunto, magari una persona morta tanti anni fa, di cui si hanno a disposizione solo vecchie fotografie, video, lettere o opere. Mettendole online, si ravviva il ricordo.

D: Zephorum però è un ecosistema di servizi. Cosa si intende?

R: Significa che, come per le pompe funebri reali, la nostra piattaforma non si occupa solo della sepoltura, ma anche dell’aspetto di annuncio e commemorativo. Offriamo la possibilità di pubblicare necrologi, annunci funebri e avvisi in memoria, che hanno una pubblicazione automatica, restano online sempre, e hanno un prezzo molto contenuto. Se riguardano un defunto la cui tomba è presente nel webetery, verranno collegati a questa. Dunque dalla tomba si potranno leggere tutti i messaggi di vicinanza e di affetto.

I familiari di una persona presente nel webetery possono inoltre ricevere telegrammi privati, anche questi inviati automaticamente dopo l’acquisto. È possibile anche video-commemorare un proprio caro direttamente dentro la piattaforma, che garantisce sicurezza e tutela.

Bisogna immaginarsi di poter fare tutte le cose che si fanno abitualmente, sia per un proprio caro che per un proprio conoscente, direttamente online, da un unico luogo, e a un prezzo etico.

D: Un valore aggiunto è il fatto che Zephorum sia un’azienda sarda. Come mai questa scelta?

R: Siamo un caso quasi unico: in Sardegna nascono pochissime startup innovative, e ancora meno sono quelle amministrate da donne e da giovani under 36. Di aziende innovative in questo settore ce ne sono poche anche in Italia. Ma questo è un campo che ci riguarda davvero tutti, e che ha delle grosse possibilità di crescita. Bisogna lavorarci, sensibilizzare le persone sul tema e farne capire l’importanza. Io lo faccio ogni giorno in qualità di socia fondatrice e amministratrice dell’azienda. Ovviamente insieme a me c’è una squadra di persone, ognuna esperta nel suo settore, che fa un grandissimo lavoro. Mi riferisco al mio socio David Harris, statunitense ma sardo d’azione, che ha un’esperienza trentennale come amministratore e dirigente d’azienda, anche in campo informatico. A lui si uniscono l’Avvocato Giovanni Battista Gallus, IT lawyer esperto nel trattamento dei dati personali e membro della Commissione Privacy del Consiglio Nazionale Forense, e Diego Ioppolo, giovane e talentuoso digital artist comasco che ha saputo dare forma all’idea, con la grafica e lo stile del sito. In prima fila ci sono tanti attori, inclusa l’azienda BeCreatives, composta da giovanissimi under 30 che hanno sviluppato il sito e che coordinano anche le campagne sui social e su Google. Siamo tante persone, e continueremo a crescere, e a far crescere la Sardegna. Anzi, mi rivolgo qui non solo a chi desidera utilizzare i nostri servizi, ma anche a chi pensa di poter aggiungere valore all’azienda con il proprio contributo: entrate nel nostro sito e contattateci con la vostra candidatura.

D: Ricordiamo l’indirizzo del sito e il suo funzionamento?

R: Certo! Basta digitare Zephorum.com, o andare sui nostri canali Facebook e Instagram. Il sito è molto semplice da navigare e da utilizzare: gli acquisti funzionano come per un normale ecommerce, e tutti i servizi sono interattivi, come accade nei social. Voglio inoltre ricordare che Zephorum, il primo webetery al mondo, sarà presto disponibile in versione multilingua e per tutto il mercato europeo.

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