Come definire un ascesso gengivale?

L’ascesso è una delle condizioni più fastidiose, e purtroppo anche dolorose, che ci possano capitare. Può svilupparsi in uno dei tanti tessuti che compongono il nostro corpo tra cui, ad esempio, i denti o le gengive. E proprio in questo secondo caso si parla di ascesso gengivale.

L’ascesso può essere definito come una raccolta di pus, che a sua volta è una sostanza composta da globuli bianchi, da batteri, detriti di cellule e da plasma, la parte liquida del nostro sangue. Quando l’ascesso colpisce la polpa del dente, la parte dentale morbida che fornisce sostanze nutritive, sangue e ossigeno, parliamo di ascesso periapicale, causato di solito da una carie e frequente soprattutto nei bambini.

Quando invece è colpito il parodonto, divisibile in gengiva, in legamento e in osso, si parla di ascesso parodontale.

Il terzo tipo, l’ascesso gengivale, si sviluppa proprio all’interno della gengiva, solitamente a causa di infezioni. E possiamo dire subito che questo tipo di ascesso è il meno complicato da gestire.

Scopriamo insieme come trattare un ascesso gengivale.

Come capire se si ha un ascesso gengivale?

I sintomi ci possono aiutare a capire se il dolore che proviamo all’interno della bocca sia da attribuire ad un ascesso gengivale. I sintomi più evidenti sono l’arrossamento e il gonfiore della gengiva, un arrossamento e un gonfiore che possono estendersi anche al viso.

Il dolore, in senso stretto, può essere intenso e pulsante. Può accadere che sembri spuntare quasi dal nulla, per poi peggiorare in modo progressivo o, al contrario, può anche accadere che l’ascesso si presenti senza dolore. Altri sintomi che possiamo provare sono sapore cattivo e alitosi, insieme ad una sensibilità verso il caldo o il freddo. Quando la situazione è particolarmente importante possiamo avere anche febbre.

Quanto dura un ascesso gengivale?

Dal momento in cui i sintomi fanno il loro esordio servono circa tre, quattro giorni perché la fase più acuta del dolore passi. Sempre che si sia intrapresa la terapia antibiotica.

Quando ci si sottopone ad una cura non solo farmacologica ma anche chirurgica, i sintomi e i dolori scompaiono entro sette giorni. L’intervento chirurgico necessario per trattare l’ascesso è solitamente poco invasivo.

Possiamo aggiungere che a volte un ascesso dentale scoppia da solo. Questa eventualità può velocizzare il processo di guarigione e sicuramente riduce il dolore pulsante, dovuto alla pressione che il pus esercita.

Cosa fare per sgonfiare un ascesso?

Se i sintomi lo permettono, abbiamo la possibilità di ricorrere ai cosiddetti rimedi della nonna, prima di una cura svolta professionalmente da un dentista. Possiamo per prima cosa applicare del ghiaccio esternamente ma vicino alla gengiva con l’ascesso, in questo modo non risolviamo le cause ma riduciamo di molto il dolore.

Possiamo poi fare degli sciacqui con acqua e limone, acqua e sale oppure acqua e bicarbonato, per tenere pulita il più possibile la gengiva colpita. Dei risciacqui con chiodi di garofano possono portare un abbassamento momentaneo dei dolori, mentre il gel di aloe vera può essere applicato per rimuovere l’infezione, perché agisce come antisettico naturale. Il propoli, infine, può essere utilizzato come antibiotico naturale.

Come viene curato un ascesso gengivale?

Dobbiamo rivolgerci al medico dentista in ogni caso, e la terapia per risolvere un ascesso parte dalla cura del dolore, che può essere svolta assumendo paracetamolo o ibuprofene o, ancora, l’aspirina. L’importante è che l’aspirina non sia mai somministrata sotto i 16 anni.

Se il medico dentista lo indica, iniziamo poi la terapia antibiotica, per arrestare il processo infiammatorio e infettivo. Gli interventi di chirurgia, per niente invasiva, possono essere diversi: il dentista pratica una incisione per drenare il pus, oppure può considerare necessaria una devitalizzazione se polpa e radice risultano particolarmente compromesse.

Nei casi più severi il dentista può decidersi per una estrazione del dente. Anche se, va detto, il più delle volte un drenaggio risolve in modo sicuro l’ascesso, senza la necessità di ricorrere ad una terapia antibiotica.

Ascesso gengivale e gravidanza

Durante la gravidanza bisognerebbe prestare particolare attenzione alla cura dei denti. A causa delle variazioni degli ormoni e del metabolismo della donna, si verifica una diminuzione di minerali e diverse sostanze importantissime per l’organismo, come ad esempio il calcio.

La carenza di smalto, infatti, può mettere a rischio l’integrità dello smalto dei nostri denti. Durante il periodo della gestazione inoltre le infiammazioni gengivali tendono ad aumentare, e le gengive appaiono arrossate o gonfie, possono essere dolenti e subire in modo ricorrente dei sanguinamenti.

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