“Ho sempre taciuto, finora. E, forse, ho sbagliato. Mi illudevo, infatti, che prima o poi la buona informazione avrebbe avuto la meglio sul giornalismo-spazzatura. Perciò ho subito la quotidiana goccia di gossip-veleno; i fotografi sotto casa e in scooter dietro ogni mio spostamento; i droni fuori le finestre. Ma ora mi sono un po’ stancata”.

Inizia così il lungo sfogo di Diletta Leotta, esasperata da quelle che chiama “falsità acchiappa-click, che mi vengono riservate quotidianamente”. 

Un post, affidato al suo profilo Twitter, dove la giornalista sportiva, volto di Dazn, solita a non commentare mai – o poco – le attenzioni mediatiche che le vengono riservate, prende ufficialmente posizione, rivendicando maggior “rispetto”. 

"Chiunque – scrive la Leotta – può pensare che io sia una mangiauomini, una donna incapace di amare. Ed è inaccettabile. Non mi si venga a raccontare, infatti, che è il prezzo da pagare al successo. O che me la sono cercata e me la cerco per via del trucco, delle forme, degli abiti indossati, delle foto postate. Tutte scelte che rientrano nella sfera della libertà individuale, no? E la libertà individuale, nel rispetto e considerazione dell’altro, va rispettata, no? Io non offendo e non giudico nessuno”.

“Spiegatemi perché poi – prosegue la giornalista – una donna non può avere amici, ma sempre e solo amanti. Perchè se incontro due volte un ragazzo simpatico per un aperitivo si parla subito di nuovo amore? Perchè se faccio uno spot con un calciatore si insinua per mesi che siamo una coppia segreta? Perchè se frequento un attore, bellissimo, e siamo felici, deve essere per forza una storia inventata? E perchè se, nel rispetto del lockdown, rinuncio a un meraviglioso viaggio all’estero si parla di crisi fra noi?”.

“Io – aggiunge la Leotta – ho sopportato tutto, fin qui, imparando a riderci sopra, talvolta. Ma rifletto sul fatto che nessuna celebrità, talent, personaggio pubblico, chiamatelo come volete, di sesso maschile è oggetto di morbosa attenzione giornalistica nella sfera privata come lo è una donna del cinema e della TV. Posso dire che mi sono stufata? Anche per rispetto ai lettori ingannati da giornalisti male informati. E per amore delle persone che mi sono accanto e che spesso vengono ferite per via delle falsità sul mio conto. E anche per amore di mia nonna, che a ottant’anni crede, sbagliando, a tutto quello che scrivono i giornali”.

Poi la chiosa: “Stop. Sono andata anche oltre i tempi supplementari. E me ne scuso. Ma, come dicono a Roma, ‘Quanno ce vo’ ce vo’!”.

(Unioneonline/l.f.)

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